Ecco come si sono evoluti i cavalli in 5000 anni
I cavalli moderni sono geneticamente diversi da quelli vissuti anche solo pochi secoli fa: caratteristiche come la velocitร  e l’ambio sono il frutto di una selezione recente. Lo ha stabilito uno studio che si รจ basato sulla piรน vasta collezione di genomi mai creata per un organismo non umano
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La ricostruzione di 5000 anni di storia genetica del cavallo domestico ha riservato diverse sorprese: dalla scoperta che due lignaggi molto diffusi nell’antichitร non hanno lasciato traccia nei cavalli moderni a quella che molti dei tratti che associamo di solito a questi animali, come la velocitร , sono stati selezionati piuttosto di recente. A realizzare lo studio, pubblicato su “Cell”, รจ stata un’ampia collaborazione internazionale che ha visto impegnati ben 121 ricercatori, coordinati da Ludovic Orlando, direttore di ricerca del CNRS a Tolosa e professore di archeologia molecolare all’Universitร di Copenaghen.

Cortesia Ludovic Orlando
La domesticazione del cavallo รจ stato un evento di primaria importanza nella storia dell’umanitร che, a partire dall’etร del bronzo, ha rivoluzionato la velocitร degli spostamenti di persone e merci e le tecniche di combattimento.
Tuttavia, su quell’evento si sa abbastanza poco, cosรฌ come sui legami fra i primi cavalli domestici e i cavalli moderni. Le prime testimonianze archeologiche di mungitura, imbracatura e recinzione di cavalli risalgono a circa 5500 anni fa, e sono state trovate nelle steppe dell’Asia centrale, dove prosperava la cultura Botai. I cavalli botai, perรฒ, sono gli antenati diretti dei cavalli di Przewalski, ma non dei moderni cavalli domestici, la cui ascendenza genetica รจ rimasta controversa.
Orlando e colleghi hanno ora analizzato il genoma di 278 esemplari di cavalli provenienti da tutta l’Eurasia, 129 dei quali prelevati da antichi reperti. Hanno cosรฌ scoperto che le radici piรน antiche dei cavalli domestici risalgono a una razza equina attualmente presente solo in poche regioni, come l’Islanda, le isole Shetland e l’Estonia. Il genoma di questi cavalli subรฌ perรฒ un drastico rimodellamento
fra il VII e il IX secolo, in corrispondenza dell’espansione islamica, per il contributo di cavalli provenienti dal Medio Oriente, tanto che i cavalli attuali sono molto piรน simili a quelli di cui sono stati trovati resti nei siti archeologici dell’antica Persia, risalenti al periodo dell’impero Sassanide.
Questi animali, particolarmente simili a quelli che oggi sono noti come cavalli arabi, spiega Orlando, “hanno avuto un grande successo e un’influenza preponderante perchรฉ erano portatori di una nuova anatomia e probabilmente di altri tratti favorevoli”, come una maggiore propensione alla corsa veloce.
Anche la capacitร di assumere l’andatura ambio (il movimento simultaneo in avanti o indietro degli arti di uno stesso lato), legata a una particolare variante genica, forse si diffuse molto grazie a questi cavalli, ma seguรฌ probabilmente anche altre strade, dato che, comparsa poco piรน di 700 anni fa nelle steppe mongole, รจ presente anche nel cavallo “islandese”.
La capacitร di raggiungere una grande velocitร , come quella dei cavalli da corsa, invece รจ un tratto ancora piรน recente, che si รจ sviluppato negli ultimi 200-300 anni con l’affermarsi del concetto di razze “pure” e la diffusione di nuove pratiche di allevamento perย valorizzarle. A questo nuovo passaggio della storia evolutiva del cavallo ha perรฒ corrisposto un netto declino della diversitร genetica complessiva, soprattutto nell’ultimo secolo.

 
								
				 
				
								
										
			 
	
											