Le tartarughe marine in Italia nidificano sempre più a nord, a causa del cambiamento climatico
Ombreggiare i nidi nelle aree a rischio e politiche di tutela per permettere alle tartarughe di colonizzare spiagge più fresche
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Anche lungo le coste italiane le tartarughe marine si stanno spostando più a nord in cerca di nuovi siti di nidificazione, molti mettono questo fenomeno in relazione con il riscaldamento globale e i cambiamenti climatici, e se nel Mediterraneo si stanno ancora valutando le cose, lo studio “Potential male leatherback hatchlings exhibit higher fitness which might balance sea turtle sex ratios in the face of climate change”, pubblicato su Climatic Change da Marga L. Rivas dell’Universidad de Almeria (spagna) e dell’Universidad Central “Marta Abreu” de Las Villas di Santa Clara (Cuba), Nicole Esteban della Swansea University (Galles) e Adolfo Marci dell’Estación Biológica de Doñana, afferma che «Nelle spiagge tropicali, il riscaldamento climatico sta influenzando il nidificazione delle tartarughe marine e ne minaccia la vitalità». Ad esempio, è stato scoperto che diverse popolazioni minacciate di estinzione si stanno femminilizzando, visto che dalle uova nascono pochissimi maschi. E gli scienziati evidenziano che «Le previsioni sul riscaldamento del clima accentueranno questo problema».
Il team di ricerca internazionale spiega: «Si potrebbe pensare che, nelle popolazioni a rischio di estinzione, sia meglio produrre più femmine in modo che la riproduzione aumenti, perché un maschio è sufficiente per fecondare molte femmine», ma si è riscontrato che, con temperature superiori ai 30 ° C, nella tartaruga liuto (Dermochelys coriacea) non c’è solo un rapporto tra sessi sbilanciato verso le femmine, ma che questo causa un aumento della mortalità nei nidi e che nascono tartarughine più piccole e meno vitali, con una probabilità di sopravvivenza sulla spiaggia e in mare molto più bassa.
Lo studio ha sperimentato alcune tecniche per favorire la nascita di maschi in alcune popolazioni di tartarughe liuto minacciate in zone molto calde: nidi ombreggiati o in incubazione del sole ma a maggiore profondità e i ricercatori dicono che «In effetti, vengono prodotti più maschi che femmine e aumenta la loro sopravvivenza, velocità e agilità. Questo potrebbe indicare che quei maschi potrebbero sopravvivere meglio e compensare l’impatto negativo del caldo su quel sesso. Inoltre, un’incubazione più fresca sarebbe vantaggioso per le femmine e per il futuro della produttività della popolazione, perché anche se il rapporto tra i sessi non le favorisce, il bilancio in cifre assolute è ancora meglio nei nidi al fresco, grazie alle femmine di migliore qualità nate in quelle condizioni«.

 
								
				 
				
								
										
			 
	
											