Negli Usa la frequenza degli uragani è aumentata del 330% e sono diventati più grandi, più forti e più distruttivi
Il legame con il cambiamento climatico era oscurato dall’incertezza statistica, con un nuovo metodo è diventato improvvisamente evidente
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Lo studio “Normalized US hurricane damage estimates using area of total destruction, 1900−2018”, pubblicato su PNAS da Aslak Grinsted, Peter Ditlevsen e Jens Hesselbjerg Christensen del Center for Is og Klima del Niels Bohr Institutet della Københavns Universitet dimostra che «Dal 1900, gli uragani sono diventati più distruttivi e i peggiori e sono più di 3 volte più frequenti di 100 anni fa . Un nuovo modo di calcolare la distruzione, compensando il cambiamento sociale della ricchezza, mostra inequivocabilmente un aumento climatico nella frequenza degli uragani più distruttivi che routinariamente provocano il caos sulla costa sud-orientale del Nord America». Solo il danno inflitto dall’uragano Katrina nel 2005 è stato stimato in 125 miliardi di dollari, circa l’1% del PIL degli Stati Uniti.

Finora il modo tradizionale di calcolare i danni provocati da un uragano, al fine di poter confrontare gli uragani e seguire il loro sviluppo nel tempo, era quello di rilevare il costo successivo del danno causato da ciascun uragano. In altre parole, quanto costerebbe un uragano degli anni ’50, se dovesse verificarsi oggi e colpire le coste statunitensi? Utilizzando questo metodo, solitamente si “scopre” che il trend crescente dei danni può essere attribuito in gran parte al fatto che la popolazione costiera è aumentata, che è diventata più ricca e che, semplicemente, sono state realizzate infrastrutture più costose che subiscono danni. «Ma – dicono Grinsted, Ditlevsen ed Hesselbjerg Christensen -l’evidenza di un cambiamento climatico nella forza distruttiva da parte degli uragani è stata oscurata dall’incertezza statistica».
Grinsted ha calcolato in un modo nuovo le cifre storiche dei danni da uragani: invece di confrontare i singoli uragani e il danno che avrebbero causato oggi, ha valutato quanto una grande area possa essere vista come un’”area di distruzione totale”, cioè quanto dovrebbe essere distrutta totalmente un’area per tenere conto della perdita finanziaria. Dato che l’unità calcolata è la stessa, questo rende più semplice il confronto tra aree rurali e aree più densamente popolate come le città e si può determinare la dimensione dell’”area di distruzione totale.
