Scoperta la molecola in grado di frenare l’Aterosclerosi

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Scoperta la molecola in grado di frenare l’Aterosclerosi

Lo studio, pubblicato su Nature Immunology da un gruppo di ricerca internazionale guidato da Ivan Zanoni dellโ€™Universitร  di Milano-Bicocca, ha permesso di individuare nuove strategie per prevenire la formazione della placca aterosclerotica
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Individuati possibili futuri farmaci in grado di bloccare lo sviluppo dei meccanismi infiammatori alla base dellโ€™aterosclerosi e di prevenire la formazione della placca aterosclerotica.

La speranza arriva dallo studio โ€œEndogenous oxidized phospholipids reprogram cellular metabolism and boost hyperinflammationโ€ (DOI:10.1038/s41590-019-0539-2) condotto da un gruppo di ricerca internazionale guidato da Ivan Zanoni del dipartimento di Biotecnologie e bioscienze dellโ€™Universitร  di Milano-Bicocca in collaborazione con la Harvard Medical School di Boston e appena pubblicato sulla rivista Nature Immunology.

Il sistema immunitario รจ in grado di combattere agenti patogeni e di intervenire in caso di alterazioni della funzionalitร  dei nostri tessuti. Le cellule del sistema immunitario sono dotate di una grande capacitร  distruttiva, ma allo stesso tempo sono anche in grado di riparare i tessuti e le cellule danneggiate da tale attivitร . Se danno e riparo non sono adeguatamente coordinati, il sistema immunitario stesso puรฒ portare allo sviluppo di patologie che definiamo infiammatorie, quali, per esempio, lโ€™aterosclerosi. Lโ€™aterosclerosi รจ infatti caratterizzata dallโ€™accumulo di cellule infiammatorie e grassi che portano allโ€™ostruzione dei vasi sanguigni.
Il lavoro pubblicato dimostra che alcune molecole prodotte dal nostro stesso organismo sono in grado di modificare lโ€™attivitร  infiammatoria dei macrofagi, cellule del sistema immunitario che fungono da sentinelle in grado di attivarsi in situazioni di stress.

Lo studio si รจ focalizzato sulla capacitร  di un gruppo di fosfolipidi ossidati, che tipicamente si accumulano nei pazienti aterosclerotici, di modificare il metabolismo dei macrofagi e la loro attivitร  infiammatoria.
La ricerca ha mostrato, infatti, che questi fosfolipidi ossidati sono in grado di potenziare il metabolismo dei macrofagi, rendendoli โ€˜iper-infiammatoriโ€™, aumentandone cioรจ la capacitร  di produrre lโ€™interleuchina 1 beta, una proteina che induce la risposta infiammatoria alla base dellโ€™aterosclerosi.
Sebbene recenti studi abbiano dimostrato una grande importanza della interleuchina-1 beta nella progressione dellโ€™aterosclerosi, fino ad oggi era ignoto come i cambiamenti metabolici dei macrofagi fossero coinvolti nella produzione di questa interleuchina.

ยซIl nostro lavoro – spiega il professor Ivan Zanoni – ha dimostrato come in particolare sia lโ€™ossalacetato, un metabolita che si accumula nei macrofagi in seguito a stimolazione con fosfolipidi ossidati, il vero responsabile della iper-produzione di Interleuchina-1 beta e che bloccando con particolari farmaci la produzione di ossalacetato รจ possibile, nei modelli animali di malattia, inibire la formazione della placca ateroscleroticaยป.
Questa scoperta apre nuove possibilitร  terapeutiche, considerando che cambiamenti metabolici simili sono stati riscontrati in individui con un aumentato rischio di sviluppare aterosclerosi in una coorte di oltre 4mila soggetti.

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