Il 2020 inizia con uno spettacolare cielo astronomico: Luna Piena del Lupo (con eclissi in penombra), sciami meteorici e congiunzioni astrali
Una panoramica sugli spettacoli astronomici che inaugureranno il nuovo anno. Tra i piรน attesi segnaliamo lโeclissi penombrale della Luna Piena del Lupo, la pioggia di Quadrantidi e le congiunzioni astrali in successione che avranno come protagonisti Marte e la stella Antares. Ecco tutto quello che cโรจ da sapere per non perderseli.
di Andrea Centini
scienze.fanpage.it
Il nuovo anno si aprirร con una serie di affascinanti eventi astronomici, resi particolarmente godibili (anche) dalle lunghe ore di oscuritร che caratterizzano la stagione invernale. Tra gli spettacoli da segnare sul calendario vi sono sicuramente il picco massimo delle Quadrantidi del 4 gennaio (purtroppo โrovinatoโ da condizioni osservative non proprio favorevoli); l’eclissi penombrale della Luna Piena del Lupo attesa per venerdรฌ 10 gennaio e il valzer celeste tra la stella supergigante rossa Antares e il pianeta roccioso Marte, che danzeranno nel cielo sudorientale poco prima dell’alba a partire dal 17 gennaio. Ecco tutto quello che c’รจ da sapere per non perdersi i momenti piรน belli nel firmamento di inizio 2020.
Eclissi di penombra della Luna Piena del Lupo
Alle 20:21 di venerdรฌ 10 la Luna raggiungerร la fase di pienezza, che nel mese di gennaio prende il nome di Luna Piena del Lupo. Come sempre l’appellativo รจ legato alla tradizione dei nativi americani algonchini, che assegnavano i nomi ai pleniluni in base agli eventi naturali piรน significativi per la comunitร . Nel caso specifico il riferimento รจ agli ululati dei lupi, che in questo periodo dell’anno si fanno piรน lunghi e frequenti. Le tribรน avevano enorme rispetto per questi animali, non timore, per questa ragione hanno deciso di omaggiarli con la prima Luna Piena del calendario lunare. Nel 2020 lo spettacolo sarร reso piรน suggestivo dall’eclissi penombrale, dovuta al transito del satellite della Terra attraverso il cono di penombra proiettato dalla Terra. La Luna, come indicato dall’Unione Astrofili Italiani (UAI) entrerร nel cono di penombra della Terra alle 18:07; la centralitร dell’eclissi verrร raggiunta alle 20:10, pochi minuti prima dell’effettiva fase di plenilunio, mentre l’uscita si verificherร alle 22:12. L’intero evento sarร ben visibile dall’Italia; il 10 gennaio, infatti, la Luna sorgerร alle 16:40 (ora di Roma), e durante l’eclissi e il momento esatto della pienezza sarร ben alta nel cielo orientale, nel cuore della costellazione dei Gemelli.
Congiunzioni Astrali di gennaio 2020
La prima congiunzione astrale del 2020 รจ anche la piรน affascinante di tutto il mese. Avrร infatti come protagonisti la stella supergigante rossa Antares, la piรน brillante della costellazione dello Scorpione, e il โPianeta Rossoโ Marte. Proprio la colorazione affine dei due oggetti renderร il valzer particolarmente suggestivo. Il primo incontro avverrร poco prima dell’alba del 17 gennaio, e poichรฉ รจ coinvolta una stella (โfissaโ sullo sfondo) e non un altro pianeta i due oggetti resteranno vicini anche nei giorni successivi. Lo spettacolo si verificherร dopo le 05:00 del mattino nel cielo sudorientale, e durerร fin quando i raggi solari non cancelleranno il pianeta e la stella dal firmamento. Nella seconda congiunzione astrale il Pianeta Rosso concederร un valzer alla falce di Luna calante, all’alba di lunedรฌ 20 gennaio. In realtร Marte sarร piรน vicino alla stella Antares che al satellite della Terra, sempre nel cielo sudorientale, dunque si tratterร di una danza a tre. Tre giorni piรน tardi una sottilissima falce di Luna calante (la Luna Nuova รจ attesa il 24 gennaio) duetterร col gigante gassoso Giove poco dopo le 6:30 del mattino a Sud Est. Poichรฉ il Sole sorgerร attorno alle 7:30 ora di Roma ci sarร poco tempo per ammirare la congiunzione astrale, prima che i raggi solari facciano sparire tutto. L’ultima danza celeste di gennaio 2020 vedrร impegnati la Luna e il โPianeta dell’Amoreโ Venere la sera di martedรฌ 28 gennaio; i due oggetti duetteranno nel cielo sudoccidentale poco al di sopra della costellazione dell’acquario, fin quando non spariranno oltre la linea dell’orizzonte a Ovest, attorno alle 20:30.
I pianeti
Il primo pianeta del Sistema solare, Mercurio, รจ notoriamente uno dei piรน difficili da ammirare. A gennaio regalerร solo qualche breve finestra osservativa al tramonto e negli ultimi giorni del mese. Venere รจ invece uno dei protagonisti assoluti del cielo invernale, e potremo osservarlo alto e luminoso nel cielo occidentale tutte le sere. Trattandosi del terzo oggetto piรน luminoso della volta celeste (dopo Sole e Luna), individuarlo sarร molto semplice; del resto la luce riflessa dalla sua densa e corrosiva atmosfera si illumina come quella di un piccolo faro. Marte sarร invece ben visibile all’alba, e le occasioni migliori saranno sicuramente quelle in cui duetterร con la Luna e la stella Antares. Il gigante gassoso Giove tornerร visibile solo verso la fine di gennaio, molto basso nel cielo sudorientale e all’alba; anche in questo caso sarร da non perdere il suo duetto con la Luna atteso per il 23 gennaio. Il โSignore degli Anelliโ Saturno sarร purtroppo inosservabile per tutto gennaio, mentre il gigante ghiacciato Urano sarร ben osservabile (al telescopio) nel cielo occidentale, in particolar modo nelle prime ore di buio. Nettuno sarร invece visibile poco dopo il tramonto, molto basso nel cielo occidentale, ma solo ed esclusivamente al telescopio.

Le meteore di gennaio
L’unico sciame meteorico degno di nota nel mese di gennaio รจ quello delle Quadrantidi, uno dei piรน spettacolari dell’interno anno. Noto anche col nome di Bootidi โ a causa della vicinanza con la costellazione di Boote -, ha uno ZHR (Tasso Orario Zenitale) di 120 meteore; ciรฒ significa che si possono apprezzare fino a 120 fiammate luminose nel cielo ogni ora. Purtroppo, come indicato, il 2020 non sarร l’anno migliore per ammirare queste meteore, poichรฉ il picco massimo รจ atteso attorno alle 10:00 del mattino del 4 gennaio, durante il giorno. Il maggior numero di meteore sarร comunque visibile prima dell’alba a Est, osservando a sinistra della costellazione di Boote (della quale la stella piรน luminosa รจ Arcturus, Arturo). Le Quadrantidi originano dall’asteroide 196256 (2003 EH1).

Oggetti del profondo cielo
La magnifica costellazione di Orione domina il cielo invernale e con essa tutti gli splendidi oggetti del profondo cielo che la accompagnano. La Nebulosa di Orione (M42) e il complesso nebuloso molecolare di Orione, nel quale troviamo la Nebulosa Testa di Cavallo, la Nebulosa Fiamma e la Nebulosa IC 434, sono infatti tra i soggetti piรน ammirati e fotografati da un telescopio. Da non perdere anche la Nebulosa Rosetta, non troppo distante dalla costellazione di Orione, l’ammasso doppio in Perseo e alcune galassie, come Andromeda, M101 e la Galassia del Triangolo.