Individuati i segnali con cui il tumore altera i neuroni motori
I risultati della ricerca, pubblicati sulla rivista โScience Translational Medicineโ, hanno mostrato che la crescita della massa neoplastica causa la produzione di specifiche proteine (activina A, IL6, noggin) che alterano la struttura e la funzionalitร dei neuroni motori presenti nel midollo spinale . A partire dallโidentificazione delle molecole coinvolte nella cachessia neoplastica, รจ stata avviata la sperimentazione di un farmaco giร utilizzato in diversi Paesi per trattare altri tipi di patologie
Fonte: Universitร di Padova
www.lescienze.it
La crescita di un tumore allโinterno del corpo umano causa dei cambiamenti funzionali, strutturali e metabolici dei tessuti che portano al progressivo aggravarsi delle condizioni del paziente. Nella maggior parte dei casi la neoplasia altera la normale capacitร contrattile e metabolica muscolare, inducendo spesso nei pazienti uno stato di affaticamento, di stanchezza e di โmancanza di fiatoโ che non solo limita la capacitร di movimento, ma riduce anche la tolleranza ai trattamenti farmacologici.
Piรน specificamente, una delle cause di mortalitร associata alla crescita tumorale รจ dovuta ad unโincontrollata perdita di peso che non puรฒ essere contrastata con un supporto nutrizionale. Piรน della metร dei pazienti con tumori solidi va incontro a questo processo, chiamato cachessia, che รจ il risultato dellโesaurimento del tessuto adiposo e muscolare.
Purtroppo i meccanismi molecolari alla base della cachessia neoplastica non sono ancora completamente definiti e, a oggi, non esistono terapie atte a contrastarne l’insorgenza. Un aiuto importante puรฒ arrivare allora dalla ricerca, e in particolare da quella rivolta a identificare bersagli per terapie farmacologiche.
Vanno in questa direzione i risultati pubblicati sulla prestigiosa rivista โScience Translational Medicineโ dal gruppo di ricerca guidato dal Prof. Marco Sandri (e coordinato dalla Dott.ssa Roberta Sartori, prima autrice dello studio) presso il dipartimento di Scienze Biomediche dellโUniversitร di Padova e lโIstituto Veneto di Medicina Molecolare (VIMM) di Padova e dal Professor Paul Gregorevic (con il co-primo autore Adam Hagg) presso il Centre for Muscle Research dellโUniversity of Melbourne. Il titolo dellโarticolo รจ: โPerturbed BMP signaling and denervation promote muscle wasting in cancer cachexiaโ.
La ricerca ha chiarito come la crescita della massa neoplastica causi la produzione di specifiche proteine (activina A, IL6, noggin) che alterano la struttura e la funzionalitร dei neuroni motori, responsabili del rilascio di segnali attivatori dalla spina dorsale alle fibre muscolari. Questo effetto sui moto-neuroni comporta una diminuita comunicazione tra nervo e muscolo, evento che induce debolezza, affaticabilitร precoce, perdita di massa muscolare e lโinsorgenza, appunto, della cachessia.
Lo studio, sostenuto in Italia da Fondazione AIRC per la ricerca sul cancro e dalla Fondazione Umberto Veronesi, รจ stato condotto in collaborazione con un team di ricercatori dellโUniversitร di Padova diretto dal Prof. Stefano Merigliano e con il team della Prof. Paola Costelli dellโUniversitร di Torino.
โQuesto lavoro รจ un esempio di come una collaborazione internazionale e multidisciplinare abbia permesso sia lโindividuazione delle molecole coinvolte nella cachessia neoplastica, sia la sperimentazione, in animali di laboratorio, di un farmaco giร in uso in vari Paesi per il trattamento di altre patologie.โ Ha sottolineato il Prof. Marco Sandri del Dipartimento di Scienze Biomediche.
โIl trattamento farmacologico ha contrastato la degenerazione dei neuroni, preservato la massa muscolare e, inoltre, ha aumentato la sopravvivenza indipendentemente dalla crescita del tumore. Questi risultati hanno gettato le basi per lo sviluppo di una nuova serie di farmaci che potrebbero agire sia sui neuroni sia sui muscoli, per massimizzare lโazione anti-cachettica e migliorare la qualitร di vita e la sopravvivenza dei pazienti oncologici.โ I risultati ottenuti in laboratorio dovranno essere confermati in sperimentazioni cliniche.