SUCCESSIONE DI IMPULSI ARTICI VERSO IL MEDITERRANEO: APICE DEL FREDDO ANOMALO NELLA PRIMA PARTE DELLA PROSSIMA SETTIMANA CON IL POSSIBILE COLPO DI CODA DI UN INVERNO MAI NATO
di Andrea Corigliano, fisico dell’atmosfera
tratto da CENTROMETEO
Stiamo scrivendo una nuova pagina del nostro tempo, ma questa volta a dettare le parole della trama รจ una circolazione di origine artica che negli ultimi giorni ha cominciato a inviare verso il bacino centrale del Mediterraneo diversi impulsi in successione. Tra un temporale, un rovescio di pioggia, una grandinata e una nevicata in Appennino capace di spingersi fin al di sotto dei 1000 metri lโaria fredda presente soprattutto alle quote superiori si รจ propagata nei bassi strati e ha accompagnato le temperature verso valori che si sono portati anche al di sotto delle medie climatologiche, ben lontani dallโaberrante soglia dei 30 ยฐC localmente raggiunta e superata, da Nord a Sud, appena una settimana fa.
La situazione si presenta molto evolutiva e tale resterร ancora per diversi giorni perchรฉ lโampia saccatura, alimentata da correnti settentrionali provenienti dal nord della penisola scandinava, manterrร quasi inalterata la propria posizione agendo in sinergia con il campo anticiclonico delle Azzorre, intenzionato a indirizzare il proprio asse verso lโIslanda e la Groenlandia. Entro i primi giorni della prossima settimana saranno due gli impulsi artici che ci raggiungeranno.
Il primo, ormai prossimo a valicare le Alpi, sarร responsabile nella giornata di domani (sabato 20) di diffuse condizioni di instabilitร sulle regioni centrali e del Sud peninsulare secondo uno schema che abbiamo giร visto nelle ultime 36-48 ore (fig. 1, a sinistra). DallโEmilia Romagna verso sud lโirrequietezza dellโatmosfera si manifesterร con la formazione di rovesci e temporali che si presenteranno anche a piรน riprese nel corso del giorno e che saranno associati a locali grandinate. Nevicate in Appennino a quote per lo piรน comprese tra 800 e 1300 metri (fig. 1, a destra). Il secondo impulso sarร invece legato alla discesa di una stretta saccatura che, con temperature tra -30 e -32 ยฐC a circa 5400 metri di quota, approfitterร di un parziale rigonfiamento del promontorio azzorriano verso la penisola scandinava per ricevere da questa evoluzione la spinta a percorrere una traiettoria piรน occidentale e tentare cosรฌ, tra domenica e lunedรฌ, lโingresso sul Mediterraneo passando dalla Valle del Rodano (fig. 2, a sinistra).
Questa dinamica comporterebbe lโarrivo sul Nord Italia di isoterme a 850 hPa (1400 metri) dai valori oscillanti tra -1 e -3 ยฐC (fig. 2, a destra): si tratterebbe, in pratica, della parte periferica di un lago di aria molto fredda previsto stazionare sullโEuropa centrale dove si andrebbero a materializzare condizioni meteorologiche piรน consone al periodo invernale. La circolazione depressionaria che si accompagnerร a questo nuovo impulso sarร ovviamente propensa a produrre precipitazioni che sulle regioni settentrionali โ e in particolare al Nord-Ovest โ potrebbero essere nevose anche a quote collinari. Precipitazioni in arrivo anche al Centro, con nevicate in Appennino ma a quote piรน elevate. Non รจ ancora possibile definire con un maggiore dettaglio la localizzazione dei fenomeni perchรฉ il minimo รจ molto limitato in estensione e quindi, proprio perchรฉ la sua traiettoria puรฒ essere soggetta a lievi variazioni, รจ preferibile aspettare ancora qualche aggiornamento prima di sciogliere definitivamente la prognosi.
Al momento, possiamo solo dire che รจ discretamente probabile la realizzazione di uno scenario insolito per il periodo per lo meno per il settore di Nord-Ovest dove potrebbero esserci i presupposti per avere il colpo di coda di un inverno che, in pratica, quest’anno non abbiamo vissuto. A dare credito a questa ipotesi anche la previsione dellโindice EFI per la temperatura, i cui valori oscillanti questa volta tra -0.7 e -0.9 su quasi tutto il Nord nel periodo 21-23 aprile andrebbero proprio a evidenziare una situazione di freddo marcatamente anomalo per il periodo: una situazione meteorologica diametralmente opposta rispetto a quella vissuta appena una settimana fa (fig. 3). Avremo modo di definire meglio questo quadro in uno dei prossimi interventi.
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Andrea Corigliano, fisico dell’atmosfera

