ESSERE OSSERVATORI ATTIVI DELLE DINAMICHE ATMOSFERICHE: IL PRIMO PASSO PER COMPRENDERE MEGLIO METEO E CLIMA

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ESSERE OSSERVATORI ATTIVI DELLE DINAMICHE ATMOSFERICHE: IL PRIMO PASSO PER COMPRENDERE MEGLIO METEO E CLIMA

ESSERE OSSERVATORI ATTIVI DELLE DINAMICHE ATMOSFERICHE: IL PRIMO PASSO PER COMPRENDERE MEGLIO METEO E CLIMA

di Andrea Corigliano – Fisico dell’Atmosfera

Nell’ultimo articolo abbiamo parlato dello stato termico del Mar Mediterraneo, focalizzando in particolare l’attenzione sull’entità dell’onda di calore marina che è in atto. Il settore nord-occidentale del bacino, che comprende il Golfo del Leone, il Mar di Corsica e il Mar Ligure, si trova con lo scarto maggiore rispetto alla climatologia di riferimento: l’anomalia termica media, per questo settore, ha raggiunto oggi il valore di +6.21 °C. Non sto a ripetere gli stessi concetti già espressi su quanto sia aberrante un’anomalia simile: una spiegazione sul significato di questa figura è stata fornita in un recente articolo, pubblicato il 12 giugno scorso.

Desidero, invece, portarvi un po’ dietro le quinte di come si può seguire attivamente la meteorologia, partendo dallo stato attuale per arrivare a quello atteso nei prossimi giorni. Parleremo infatti, da domani, del cambiamento di circolazione che tra questo fine settimana e l’inizio della prossima scriverà la parola «fine» a questa ondata di caldo, con le temperature che diminuendo si porteranno nelle medie del periodo o leggermente al di sotto. Una circolazione che, proprio laddove si trovano oggi le acque più calde rispetto alla media, all’inizio della prossima settimana si presenterà con l’ingresso di forti venti di maestrale dal Golfo del Leone – preceduti da correnti di libeccio sul Golfo Ligure – e con uno stato del mare che aumenterà il modo ondoso fino ad arrivare probabilmente a molto mosso o localmente agitato. Ci poniamo allora delle domande. Quando influenzerà questa situazione lo stato dell’onda di calore marina? Di quanto sarà attenuata questa anomalia termica da uno stato del mare che, non più calmo, rimescolerà le acque superficiali con quelle più profonde?

Resteremo sempre oltre la curva del 90° percentile? Siamo curiosi di conoscere le risposte che, come sempre, saranno fornite dai nuovi dati rilevati una volta che la tregua relativamente più fresca sarà passata. Porsi però delle domande e aspettare delle risposte è certamente un modo per seguire le dinamiche meteo-marine da attori protagonisti: c’è uno stato di partenza che conosco e sono curioso di sapere quale sarà il nuovo stato di arrivo, dopo che lo stato di partenza sarà perturbato. Questo atteggiamento, sicuramente, aiuta ancor di più a comprendere la complessità del mondo atmosferico e marino con cui viviamo, ogni giorno, a stretto contatto. Quella complessità che lega anche il meteo con il clima.

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