Le immagini del sospetto impatto di un’asteroide su Saturno fanno il giro del mondo

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Le immagini del sospetto impatto di un’asteroide su Saturno fanno il giro del mondo

Un astrofilo ha catturato un bagliore anomalo sull’atmosfera di Saturno: se confermato, sarebbe il primo impatto mai osservato in tempo reale
Tratto da greenme.it

Alle 11:07 del mattino di sabato 5 luglio 2025, un lampo improvviso è comparso sul bordo sinistro di Saturno. Il fenomeno, durato pochi istanti ma intensamente luminoso, è stato fotografato da Mario Rana, astrofilo statunitense e collaboratore della NASA, dalla sua postazione in Virginia. Potrebbe trattarsi di un piccolo corpo celeste che ha colpito l’atmosfera del pianeta, e se questa ipotesi fosse confermata, saremmo davanti al primo impatto su Saturno mai immortalato da una fotocamera.

A sollevare l’attenzione è stato il Planetary Virtual Observatory and Laboratory (PVOL), che ha lanciato subito un appello rivolto alla comunità scientifica e agli astrofili di tutto il mondo: chiunque abbia ripreso Saturno tra le 09:00 e le 09:15 UTC di quel giorno è invitato a condividere le proprie osservazioni al fine di verificare l’autenticità dell’evento e ricostruirne le dinamiche.

Nonostante Saturno sia un gigante gassoso noto per attirare molti meteoroidi grazie al suo enorme campo gravitazionale, non è affatto semplice documentare un impatto su questo tipo di pianeta. A differenza della Terra o di Marte, dove i corpi celesti lasciano crateri visibili per secoli, gli strati esterni di Saturno sono composti da idrogeno ed elio, che assorbono completamente l’energia dell’impatto.

Questo significa che anche se eventi di questo tipo avvengono con una certa frequenza — gli scienziati stimano fino a 7 o 8 piccoli impatti l’anno — nessuno di questi è mai stato osservato direttamente. Ecco perché l’eventuale conferma del lampo catturato da Mario Rana costituirebbe una scoperta epocale per l’astrofisica: la prima prova visiva e in tempo reale di un impatto sull’atmosfera di Saturno.

A coordinare l’appello alla comunità scientifica c’è Marc Delcroix, astrofilo francese e referente del PVOL, che chiede a chiunque abbia osservato Saturno in quella finestra temporale di ricontrollare i propri dati, foto o filmati. Anche la professoressa Leigh Fletcher, dell’Università di Leicester, si è unita alla richiesta, sottolineando l’importanza della collaborazione tra astronomi amatoriali e ricercatori.

Chiunque abbia materiale utile può inviarlo direttamente a Delcroix via email. Ogni singolo contributo può essere cruciale per:

  • confermare la presenza del lampo;
  • stimare le dimensioni del corpo celeste coinvolto;
  • calcolare l’energia rilasciata e i possibili effetti sull’atmosfera del pianeta.

Secondo studi precedenti basati sui dati raccolti dalla sonda Cassini, la frequenza degli impatti su Saturno potrebbe essere paragonabile a quella terrestre, almeno per gli oggetti più piccoli. Tuttavia, l’assenza di superficie solida e la natura volatile dell’atmosfera saturniana rendono questi eventi praticamente invisibili ai nostri strumenti.

Per dare un’idea della rarità:

  • un oggetto di circa 1 km potrebbe colpire Saturno una volta ogni 3.125 anni;
  • i corpi più piccoli potrebbero impattare più volte l’anno, ma non lasciano tracce rilevabili.

Proprio per questo motivo, il lampo osservato il 5 luglio potrebbe cambiare il nostro modo di monitorare e comprendere l’attività nei pressi dei giganti gassosi del Sistema Solare. Un’occasione unica per affinare gli strumenti di osservazione e rendere più efficiente il rilevamento di eventi simili in futuro.

Fonte: PVOL

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