ANALISI CLIMATICA A SCALA EUROPEA DEL MESE DI LUGLIO
ANALISI CLIMATICA A SCALA EUROPEA DEL MESE DI LUGLIO
di Andrea Corigliano – Fisico dell’Atmosfera
Mi piace definire la climatologia come «la traccia lasciata dal tempo meteorologico nel tempo cronologico». Per sapere quindi come si è comportato dal punto di vista climatico il mese di luglio che si è da poco concluso dobbiamo vedere quale è stato il segno lasciato dall’evoluzione meteorologica con il passare dei giorni e delle settimane, fino al completamento di tutto il periodo. Da un’analisi generale della situazione a scala europea, è evidente come siano state tre le tracce lasciate dal susseguirsi delle diverse dinamiche atmosferiche (fig. 1).

La prima, caratterizzata da un bilancio neutro dell’anomalia termica, si è estesa dalla Spagna settentrionale all’Europa centro-orientale passando per la Francia centro-meridionale e il Nord Italia: in buona approssimazione, su questa area luglio 2025 ha chiuso nelle medie del periodo, su base della climatologia 1981-2010, come conseguenza di un bilanciamento tra le fasi più calde e quelle più fresche che, rispettivamente si sono susseguite soprattutto nella prima parte e nella seconda parte del mese. La seconda traccia, contraddistinta invece da un’anomalia negativa della temperatura, ha interessato il settore settentrionale della Russia, dove lo scarto dal medesimo clima di riferimento è stato per lo più compreso tra -2.5 °C e -1.5 °C. Altrove, invece, si evidenzia l’incidenza della terza traccia, caratterizzata da un’anomalia termica positiva che è risultata particolarmente intensa alle alte latitudini, tra l’Islanda e la penisola scandinava, dove luglio 2025 è risultato complessivamente più caldo del normale anche di 5-7 °C: si è trattato di una situazione che è scaturita dalla persistente azione di blocco di un campo di alta pressione che ha portato temperature marcatamente anomale per molti giorni, fino a oltre 8-10 °C sopra la media, tanto che in alcune località che si trovano a cavallo del Circolo Polare Artico i valori massimi hanno superato i 30 °C per due settimane di seguito.

Situazioni come quella scandinava sono ormai frequenti in quasi tutti i mesi. Limitandoci per esempio al primo semestre di quest’anno (fig. 2), è significativo osservare come anomalie termiche di questa intensità interessino aree anche più vaste del nostro continente. Come si può notare, le superfici in cui il bilancio mensile chiude in media o all’insegna di condizioni più fredde sono sempre presenti, ma sono in netta minoranza rispetto a dove il mese risulta più caldo o molto più caldo della climatologia di riferimento, fino al punto di arrivare a segnare anche dei record come mese più caldo dall’inizio delle rilevazioni. È quindi inevitabile, alla fine, che il bilancio tra i contributi positivi, neutri e negativi sia a favore di quello positivo, cioè di uno stato termico superiore al clima di riferimento. Aspettiamo ora l’analisi dell’Istituto di Scienze dell’Atmosfera e del Clima del CNR di Bologna per conoscere, nel dettaglio, come si è comportato luglio 2025 a casa nostra. Nel frattempo, ricordiamo che nei primi sei mesi di quest’anno l’anomalia di temperatura, calcolata rispetto al clima 1991-2020, è stata la seguente: gennaio +1.76 °C, febbraio +1.55 °C, marzo +1.42 °C, aprile +1.15 °C, maggio +0.30 °C e giugno +3.02 °C.