ECCO LA TRASFORMAZIONE DI ERIN, DA URAGANO A CICLONE EXTRATROPICALE, FINO DI CONDIZIONARE IL TEMPO EUROPEO NEL CORSO DELLA PROSSIMA SETTIMANA
ECCO LA TRASFORMAZIONE DI ERIN, DA URAGANO A CICLONE EXTRATROPICALE, FINO DI CONDIZIONARE IL TEMPO EUROPEO NEL CORSO DELLA PROSSIMA SETTIMANA
di Andrea Corigliano – Fisico dell’Atmosfera
L’uragano Erin continua indisturbato la propria corsa dopo aver abbandonato l’Oceano Atlantico tropicale. E lo fa muovendosi al di sopra di acque che, non essendo più così calde come quelle delle basse latitudini, non possono più garantirgli il sostentamento energetico che lo tiene in vita con la stessa potenza e intensità iniziale. Erin è giunto la notte scorsa a sud di Terranova ed è in procinto di unirsi alla circolazione di Islanda (fig. 1) per costruire un più vasto e intenso sistema depressionario che andrà a condizionare il tempo dell’Europa occidentale e del Mediterraneo nel corso della prossima settimana. In questa evoluzione l’uragano subirà una trasformazione perché cambierà il tipo di carburante che permetterà al sistema di continuare a vivere.

Se al momento il vortice mostra caratteristiche di tipo tropicale con un cuore caldo ancora ben definito nel suo centro e ben visibile dai massimi valori della temperatura a 850 hPa che erano collocati proprio nell’occhio dell’uragano nel corso della scorsa notte (fig. 2, a sinistra), durante le prossime 48-72 ore i richiami da nord di aria fredda e da sud di aria calda andranno gradualmente a modificare la forma del minimo su tutta la colonna troposferica trasformandolo in un ciclone extratropicale con associata una perturbazione in cui sarà possibile individuare i diversi sistemi frontali, caldo e freddo, definiti dalle avvezioni delle due masse d’aria (fig. 2, a destra).

Nella prossima settimana saranno sostanzialmente due le conseguenze di questa dinamica sul bacino del Mediterraneo occidentale: la prima sarà quella di innescare, tra mercoledì 27 e venerdì 29 agosto, una nuova avvezione di aria calda subtropicale soprattutto verso le nostre regioni centro-meridionali che risentiranno di un sensibile aumento delle temperature; la seconda sarà quella di pilotare la perturbazione associata alla vasta figura ciclonica anche verso l’Italia man mano che la depressione si muoverà verso levante ed estenderà la ragnatela di isobare anche verso le nostre latitudini. Non c’è nulla di straordinario in tutto questo. Erin non raggiungerà l’Europa se non come una comune depressione certamente intensa, ma simile a tutte le altre depressioni che attraversano il nostro continente esponendolo anche a condizioni di marcato maltempo con venti forti e piogge anche battenti: non è la prima volta e non sarà nemmeno l’ultima.