NELLA PROSSIMA SETTIMANA POSSIBILE INTERFERENZA DELL’EX URAGANO ERIN CON LE DINAMICHE DEL TEMPO EUROPEO
NELLA PROSSIMA SETTIMANA POSSIBILE INTERFERENZA DELL’EX URAGANO ERIN CON LE DINAMICHE DEL TEMPO EUROPEO
di Andrea Corigliano – Fisico dell’Atmosfera
Nell’ultima linea di tendenza delineata giovedì scorso avevamo detto che per quando riguardava l’evoluzione successiva al 25-26 agosto l’analisi dei cluster non mostrava un segnale sufficientemente attendibile sulla collocazione delle principali figure bariche. A tal proposito, si affermava che «…per poter definire meglio le condizioni meteorologiche, bisognerà vedere quando e come potrebbero transitare sulla nostra penisola o su parte di essa le curvature cicloniche che sono responsabili di una fase più instabile e relativamente più fresca, oppure le curvature anticicloniche che al contrario sono responsabili di una fase più stabile e calda, in un contesto atmosferico comunque più movimentato e quindi sfavorevole a generare nuove onde di calore».In questa discussione va da oggi inserendosi anche una nuova figura meteorologica.

Si tratta di un uragano atlantico, di nome Erin, che si trova attualmente al largo delle coste statunitensi comprese tra la Florida e North Carolina e che nei prossimi giorni si muoverà verso nordest per essere così agganciato dal flusso zonale. Come è normale che avvenga in questo tipo di evoluzioni, anche Erin andrà incontro a un cambiamento della propria struttura e si trasformerà in un ciclone extratropicale, cioè in una figura di bassa pressione simile a quelle che si formano sull’Oceano Atlantico centro-settentrionale. Secondo l’attuale tabella di marcia, calcolata come sempre dai modelli numerici di previsione, l’uragano potrebbe giungere a sud dell’isola di Terranova nella notte su domenica 24 agosto ed entrare successivamente nel raggio d’azione della circolazione ciclonica d’Islanda. Ci sono ancora molti aspetti da valutare prima di sciogliere la prognosi, come per esempio la posizione più probabile assunta dal ciclone e quanto potrebbe essere profondo: si tratta di dettagli che presentano ancora un margine di incertezza non trascurabile e che quindi andranno rivalutati alla luce dei futuri aggiornamenti. Al momento una delle possibili soluzioni proposte, accompagnata da una probabilità di accadimento più elevata rispetto agli altri scenari, vedrebbe la fusione del minimo islandese con l’ex uragano.
Questa dinamica potrebbe favorire l’approfondimento verso sud-est della saccatura che costituisce la parte periferica della vasta circolazione ciclonica nord atlantica e la sua possibile evoluzione verso levante fino a costruire alle nostre latitudini una nuova ondulazione secondaria, di ampiezza ridotta e in ingresso sul Mediterraneo occidentale, che potrebbe caratterizzare il tempo dell’Italia nel corso della prossima settimana nei modi e nei tempi che non è ancora possibile definire. Scopriremo le carte di volta in volta, man mano che arriveranno dalla modellistica numerica elementi robusti per poter definire questo nuovo stato del tempo.