NUOVA ONDATA DI CALDO AL VIA DA VENERDÌ, MA CON UN PROMONTORIO NORD AFRICANO CHE POTREBBE NON ESSERE IN OTTIMA FORMA

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NUOVA ONDATA DI CALDO AL VIA DA VENERDÌ, MA CON UN PROMONTORIO NORD AFRICANO CHE POTREBBE NON ESSERE IN OTTIMA FORMA

NUOVA ONDATA DI CALDO AL VIA DA VENERDÌ, MA CON UN PROMONTORIO NORD AFRICANO CHE POTREBBE NON ESSERE IN OTTIMA FORMA

di Andrea Corigliano – Fisico dell’Atmosfera

L’espansione del promontorio nord africano e la nuova ondata di calore in arrivo saranno i temi che occuperanno le nostre analisi e le nostre considerazioni nei prossimi giorni. Tutte le situazioni meteorologiche che si susseguono hanno un inizio e una fine ma con le configurazioni bariche che mettono radici sull’entroterra sahariano l’esperienza ormai insegna che, molto spesso, è difficile cogliere fin da subito nella linea di tendenza la durata dell’intera fase per poter indicare con sufficiente attendibilità un periodo in cui si prevede un nuovo cambiamento di scenario. Non ci resta allora che andare avanti passo dopo passo e descrivere l’evoluzione del tempo partendo dal periodo in cui andrà gradualmente strutturandosi la nuova situazione meteorologica. Sarà venerdì 8 il giorno in cui la figura anticiclonica subtropicale, di matrice continentale, avrà guadagnato il volume di troposfera dell’Europa mediterranea: se ne accorgeranno dapprima le alte quote, con l’altezza dello zero termico che proprio nelle ore pomeridiane di venerdì si porterà, sulla verticale dell’Italia, tra i 5000 e i 5300 metri dalle Alpi alla Sicilia.

E sarà anche venerdì 8 il giorno in cui inizierà il trasporto più consistente dell’aria calda subtropicale che si muoverà all’interno di un promontorio che potrebbe porre i massimi in quota lungo un canale esteso dal Marocco alla Francia centro-orientale, alla Svizzera, all’Austria, al Nord Italia e alle vicine regioni centrali: stando infatti allo scenario emergente, che tiene conto della configurazione media prevista tra venerdì 8 e martedì 12 agosto (fig. 1, a sinistra), è infatti probabile che la parte più robusta della figura barica interessi proprio queste aree dell’Europa e della nostra penisola. I più attenti si saranno però anche accorti che nello stesso scenario illustrato in figura è presente un abbozzo di curvatura ciclonica in quota sulle regioni centro-meridionali: ad oggi, si tratta di un modestissimo calo delle altezze di geopotenziale che potrebbe verificarsi tra sabato 9 e domenica 10 e che potrebbe rivelarsi un dettaglio non trascurabile per valutare il grado di stabilità dell’aria nei primi giorni della prossima settimana. Per una migliore comprensione della questione, a puro titolo di esempio si mostra la previsione deterministica valida per domenica, secondo cui quella bozza di curvatura ciclonica presente tra il Mar Tirreno e la Sardegna potrebbe accentuarsi ed estendersi nei giorni successivi verso il Sud (fig. 1, a destra).

Questa possibile evoluzione significherebbe che in un contesto più caldo, tipico di un’onda di calore, si potrebbero verificare fenomeni di instabilità per lo più pomeridiana, probabilmente limitata ai soli rilievi appenninici: a tal proposito, nei prossimi giorni sarà sciolta la prognosi in base a quanto sarà proposto dai nuovi ricalcoli dei modelli numerici. Se questo è un dettaglio su cui aleggia ancora un’incertezza non trascurabile, ci sono ormai pochi dubbi sul fatto che, tra questo fine settimana e i primi giorni della prossima, tornerà a fare caldo, in modo a tratti anche intenso. Le aree che probabilmente registreranno le temperature massime più elevate tra domenica 10 e martedì 12 – cioè quando arriveremo al completamento dell’avvezione subtropicale più intensa – saranno quelle che andranno dal basso Piemonte all’Emilia Romagna e al Veneto, il versante tirrenico, il nord della Puglia, il materano e le aree interne delle due Isole Maggiori (fig. 2): per il momento, possiamo limitarci a dire che i valori massimi attesi su queste aree potrebbero per lo più oscillare tra 35 e 39 °C, con qualche punta di 40 °C non esclusa sulle relative regioni centro-meridionali. Per avere una previsione più dettagliata in merito aspettiamo però venerdì. Fino al 14-15 agosto, in linea di massima, non si prevedono poi sostanziali cambiamenti. Anche per dopo Ferragosto il segnale dominante continuerebbe a muoversi sul solco di una dinamica atmosferica contrassegnata dalla figura anticiclonica subtropicale e da temperature superiori alla media, ma la dispersione degli scenari suggerisce di aspettare per poter cogliere magari la possibilità che possano esserci delle oscillazioni della temperatura (fig. 3).

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