Temporali a base alta: di cosa si tratta?
Temporali a base alta: di cosa si tratta?
tratto da Meteosardegna
Si tratta di un fenomeno tipico dell’estate, che se osservato nelle ore notturne, evidenzia le frequenti fulminazioni nube nube che lo interessano. La caratteristica di questi temporali è tuttavia quella di essere “tutto fumo ma poco arrosto”, a frequenti fulminazioni si associano infatti scarse piogge al suolo. Vediamo perché attraverso i dati di un radiosondaggio fatto durante una ondata di calore sciroccale
Vediamo una atmosfera estremamente stabile nei bassi strati (dal suolo fino ai 3000 metri), la maggiore densità vuole dire stratificazioni significativamente più dense dai 3000 metri in giù, questo chiaramente inibisce la convezione nei bassi strati e impedisce la risalita orografica dei rilievi (cappuccio di nubi sulle cime montuose), tipico fenomeno associato ad aria instabile alle basse quote.
Se esaminiamo invece la quota compresa tra i 3000 e i quasi 6000 metri, vediamo invece una atmosfera instabile, in cui invece sono favoriti (cape solo appena positivo) i moti verticali. Gli strati posti più in basso, in questa sezione di troposfera, sono in equilibrio instabile e basta la poca energia fornita da una lieve convergenza di correnti attorno ai 3000 metri, per permettere la formazione di celle temporalesche.
La poca pioggia e le gocce rade ma voluminose, sono un chiaro segno degli effetti prodotti sulla pioggia dall’attraversamento dello strato secco, posto tra il suolo e i 3 km di quota, e caratteristica di questi fenomeni sono anche i tuoni particolarmente “rumorosi” che assumono un suono sordo, anche perchè sono la maggior parte generati da fulmini “nube-nube” che attraversano una massa d’aria ricca di particelle di polvere sabbiosa in sospensione