Ecco come l’atmosfera cerca di ridurre lo scarto termico tra la superficie marina (+23) e la quota (-20° a 5000 metri)
Ecco come l’atmosfera cerca di ridurre lo scarto termico tra la superficie marina (+23) e la quota (-20° a 5000 metri)
di Paolo Bonino
tratto da Limet
Ecco come l’atmosfera cerca di ridurre lo scarto termico tra la superficie marina (+23) e la quota (-20° a 5000 metri). L’aria calda è più leggera, si solleva, si condensa e da origine a nubi a sviluppo verticale (cumuli e cumulonembi).
Il processo di condensazione è ESOTERMICO, quindi libera altro calore che implementa la salita dell’addensamento nuvoloso verso l’alto. Arrivato in quota, si trova immerso in temperature freddissime (fino a -20 a 5000 metri)

Le goccioline delle nube, pertanto, non riescono a mantenersi liquide e ghiacciano (parte sinistra del cumulo). I cristalli di ghiaccio collidono tra di loro e danno origine a fiocchi di neve o chicchi di grandine (questi ultimi si formano se la corrente ascendente è molto intensa).

Nel loro moto verso il basso tendono a fondere in gocce di pioggia e si ha quindi una precipitazione piovosa a livello del suolo. L’aria calda che sale (al centro del cumulo) viene quindi compensata dalla ricaduta fredda nella zona periferica del cumulo medesimo ed il loop è completato.La presenza di ghiaccio ed acqua nella nube tende a separare le cariche elettriche: le positive migrano nella parte ghiacciata e le negative nella parte liquida. Quando la differenza di potenziale (la tensione) tra le due parti supera un certo valore, l’aria diventa conduttrice di corrente e parte la scarica elettrica per riequilibrare l’eccessivo divario di tensione tra le parti (il fulmine).
Alzate gli occhi al cielo ed osservate questo processo che oggi sarà visibile in molte zone della Liguria. La foto è del bravissimo Andrea Ferrando, socio LIMET, che ringraziamo.