SEGNALI CONFUSI D’AUTUNNO
SEGNALI CONFUSI D’AUTUNNO
di Andrea Corigliano – Fisico dell’Atmosfera
C’è un filo conduttore nell’evoluzione del tempo che si è susseguita dalla fine della prima decade di luglio: riguarda una certa regolarità, da parte della dinamica atmosferica, nell’aver alternato fasi calde o molto calde e stabili ad altre più irrequiete e relativamente più fresche che hanno attraversato tutta la nostra penisola dando luogo ad effetti diversi a seconda delle aree interessate. Questa caratteristica dello stato del tempo è una chiara espressione della variabilità meteorologica che è tipica delle nostre latitudini e che, proprio con l’avvio dell’autunno, dovrebbe iniziare a prendere vigore sotto la guida delle correnti perturbate atlantiche. Guardando ora le prospettive future in ottica previsionale, sembra che questa linea evolutiva del tempo continui a essere caratterizzante anche per questi primi giorni di settembre perché, dopo l’attuale fase stabile e calda che si attarderà al Sud fino a mercoledì, l’ingresso sul Mediterraneo occidentale di una saccatura nord atlantica – vincolata alla circolazione ciclonica d’Islanda – determinerà un nuovo cambiamento del tempo a partire dalle regioni di Nord-Ovest, dove gli avamposti del nuovo peggioramento arriveranno molto probabilmente già nella seconda parte di lunedì.

Avremo modo di definire meglio i dettagli del nuovo impulso instabile nei prossimi aggiornamenti. Per il momento, concentriamoci proprio su questo segnale dominante che stiamo osservando ormai da alcune settimane perché è l’emblema della circolazione atmosferica che dovrebbe prendere il sopravvento nei prossimi mesi. Il vero autunno mediterraneo, infatti, dovrebbe identificarsi con l’ingresso in sequenza delle correnti perturbate atlantiche e con la porta occidentale connessa, tramite un canale depressionario, al grande nastro trasportatore d’Islanda che a sua volta comunica con il Canada. L’aspetto chiave della dinamica del tempo su cui dovremo indagare nei prossimi mesi sarà proprio questo: dovremo vedere se il segnale atmosferico che stiamo attualmente osservando andrà rinforzandosi per dare il via ufficiale alla nuova stagione o se andrà smorzandosi per lasciare spazio a condizioni prevalentemente anticicloniche. La motivazione del titolo di questo articolo sta proprio in queste considerazioni appena esposte perché non sarebbe la prima volta osservare una dinamica che va a strappi e che solo in tempi relativamente ristretti in relazione alle evoluzioni su lungo termine lascia trasparire sprazzi di normalità.