I «TEMPORALI CIRCOSCRITTI NEL TEMPO E NELLO SPAZIO»: ECCO COME SI OSSERVANO NELLA PRATICA
I «TEMPORALI CIRCOSCRITTI NEL TEMPO E NELLO SPAZIO»: ECCO COME SI OSSERVANO NELLA PRATICA
di Andrea Corigliano – Fisico dell’Atmosfera
Le due macchie azzurre che potete osservare nella cartina sono la traccia lasciata dai due temporali che hanno interessato il Levante Ligure la mattina del 9 settembre, tra le ore 4 e le ore 6 su spezzino e alta Toscana e tra le ore 9 e le ore 11 tra il Tigullio e Sestri Levante. Sono evidenziate alcune cumulate, registrate nelle due ore, per far notare la differenza che si può osservare tra stazioni vicine e invitare così il lettore a rendersi conto dell’incertezza a cui è soggetta una previsione in casi come questo. La probabilità che sul Levante Ligure si potessero formare temporali c’era e si è materializzata nelle due aree indicate, dove sono stati raggiunti picchi di oltre 100 millimetri alle spalle di Chiavari e quasi 90 millimetri a Marinella di Sarzana, al confine tra Liguria e Toscana: vicino alle due località ci sono state stazioni che non hanno ricevuto neanche un millimetro di pioggia o poco più di un decimo.

I temporali, che spesso presentiamo nelle previsioni come «fenomeni circoscritti nel tempo e nello spazio», si comportano così: si può passare dal troppo al nulla in pochi chilometri. Dove però si verifica il troppo si possono verificare criticità e, nei casi peggiori, anche alluvioni lampo se il temporale è stazionario e persiste con piogge continue e a carattere di violento nubifragio per diverse ore. Pensare di poter prevedere una simile fenomenologia con precisione chirurgica per sapere se interesserà il mio terrazzo di casa significa pretendere l’impossibile, anche se le app meteo ci hanno ormai abituato a pensare il contrario. È proprio per questa caratteristica dei fenomeni temporaleschi che le zone di allertamento spaziano su aree più vaste: l’incertezza previsionale su dove e quando il fenomeno potrebbe innescarsi, svilupparsi e poi evolvere obbliga a estendere l’area potenzialmente esposta alla formazione dei possibili/probabili temporali. Sarà poi l’osservazione in tempo reale a focalizzare l’attenzione su dove l’evento si sta verificando e lo si seguirà nella sua evoluzione. Comprendere questo importante aspetto significa aver compreso come funziona la dinamica dei fenomeni atmosferici intensi, i più difficili da prevedere proprio perché se è un fenomeno è intenso è anche localizzato in uno spazio ristretto e in poco tempo. Comprendere questo importante aspetto di una previsione meteorologica significa non lasciarsi andare a frasi del genere: «Eh… c’è l’allerta gialla ma da me non è caduta neanche una goccia d’acqua». Invito a tenere a mente queste considerazioni perché sono sempre valide: anche nella giornata di domani, mercoledì 10 settembre, torneranno utili.
Fonte dati ARPAL: www.meteoliguria.it