Il più grande iceberg del mondo potrebbe scomparire nel giro di poche settimane

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Il più grande iceberg del mondo potrebbe scomparire nel giro di poche settimane

Il gigante di ghiaccio noto come A23a si è staccato dall’Antartide a dicembre dopo decenni di ancoraggio sul fondo del mare e sta “navigando” nell’Atlantico del sud. Spiega Andrew Meijers, oceanografo fisico del British Antarctic Survey: «L’acqua è troppo calda perché possa resistere»
tratto da Greenreport

Qualcuno incline al pessimismo potrebbe vederci l’immagine del futuro che ci aspetta, a causa del riscaldamento globale. Qualcuno semplicemente realista riconoscerà comunque nella vicenda gli effetti di questo stesso innalzamento delle temperature. Fatto sta che uno dei più antichi e grandi iceberg mai visti, noto come A23a, dopo essersi staccato dall’Antartide nonostante fossero decenni che stava ancorato indisturbato sul fondo del mare, dopo aver viaggiato per qualche mese mentre gli scienziati paventavano danni alla fauna della Georgia del Sud, ora si sta letteralmente sgretolando in acque calde e potrebbe scomparire già nell’arco di poche settimane.

La notizia è stata rilanciata da diverse testate internazionali perché un simile fenomeno non è affare di tutti i giorni. All’inizio di quest’anno, poco dopo essersi staccato dall’ancoraggio, pesava l’iceberg aveva un peso nell’ordine del trilione di tonnellate. In pochi mesi di navigazione nell’Atlantico del sud si è dimezzato, rimanendo comunque ancora un “oggetto” galleggiante, evidenzia l’Afp in base alle immagini satellitari di Copernicus, di 1.770 kilometri quadrati. Nelle ultime settimane, enormi pezzi di circa 400 km² si sono staccati ed è subito apparso evidente che A23a si stava «frantumando in modo piuttosto drammatico», ha detto all’Afp Andrew Meijers, oceanografo fisico del British Antarctic Survey. «Direi che sta per scomparire… fondamentalmente sta marcendo sotto la superficie. L’acqua è troppo calda perché possa resistere. Si sta sciogliendo continuamente», ha affermato. «Prevedo che questo fenomeno continuerà nelle prossime settimane e che tra poche settimane non sarà più riconoscibile».

A23a si è staccato dalla piattaforma antartica nel 1986, ma si è rapidamente incagliato nel Mare di Weddell, rimanendo bloccato sul fondo dell’oceano per oltre 30 anni.

Gli scienziati sono rimasti «sorpresi» dal tempo in cui l’iceberg è rimasto integro, ha affermato Meijers. «La maggior parte degli iceberg non arriva così lontano. Questo è davvero grande, quindi è durato più a lungo e si è spinto più lontano degli altri». Ma in presenza di acque così calde il suo destino era segnato. Il distacco degli iceberg è un processo naturale. Ma gli scienziati affermano che il ritmo con cui il fenomeno sta interessando quelli persi dall’Antartide sta aumentando, probabilmente a causa dei cambiamenti climatici indotti dall’uomo.

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