IN ARRIVO IL PRIMO AFFONDO DELL’AUTUNNO
IN ARRIVO IL PRIMO AFFONDO DELL’AUTUNNO
di Andrea Corigliano – Fisico dell’Atmosfera
Quella di oggi sarà l’ultima giornata all’insegna di temperature massime prettamente estive da Nord a Sud grazie alla presenza in quota, a 850 hPa, di una massa d’aria di origine subtropicale che presenterà isoterme di circa 15/17 °C dalle Alpi alla Sicilia. Il cambiamento di circolazione è però dietro l’angolo perché sulla vicina Francia si sta ammassando l’aria più fredda in movimento in seno alla saccatura che sta interessando l’Europa occidentale e che fa giungere sulle Isole Britanniche la parte periferica di un flusso artico-marittimo con temperature fino a 0/-2 °C alla stessa quota isobarica (fig. 1, a sinistra).

La perturbazione che da domani inizierà a segnare il cambio di passo stagionale anche sul bacino del Mediterraneo trova sostentamento proprio nel contrasto termico tra queste due circolazioni che possiamo definire opposte perché, dal punto di vista termodinamico, mettono a confronto due masse d’aria che sono profondamente diverse tra di loro. Come abbiamo detto nelle ultime analisi, la saccatura non riuscirà a evolvere verso levante mantenendo la forma di cavo d’onda perché sarà sempre più stretta da due strutture anticicloniche che ne taglieranno l’alimentazione dal flusso perturbato principale. Per questo motivo, la sostituzione della massa d’aria subtropicale con quella più fredda nord atlantica avverrà al rallentatore e bisognerà aspettare la seconda parte della settimana per vederne gli effetti su tutta la penisola e in modo particolare sulle nostre regioni centro-settentrionali che risulteranno più esposte a questo cambiamento: sarà infatti nel corso di mercoledì che a 850 hPa giungeranno isoterme di 6-8 °C al Nord-Ovest, di 8-10 °C al Nord-Est, su buona parte del Centro e in Sardegna permettendo così che si materializzi una diminuzione delle temperature anche di 7-10 °C rispetto ai valori attuali. Meno marcato il calo termico al Sud dove comunque i valori torneranno in linea con il clima del periodo tra giovedì e venerdì (fig. 1, a destra). Prima di tutto ciò, ci sarà il passaggio della perturbazione che già da questa sera inizierà a interessare con le prime precipitazioni le Alpi occidentali. Domani, lunedì 21, i fenomeni si estenderanno gradualmente verso est andando a impegnare la maggior parte del Nord, la Toscana, l’Umbria, la Sardegna e sul finire del giorno probabilmente anche il Lazio (fig. 2, a sinistra).

Il contrasto con l’aria più calda preesistente avrà modo di materializzarsi ancora in strutture temporalesche anche intense che potrebbero interessare il versante ligure-toscano mentre piogge copiose e persistenti, sostenute dallo sbarramento orografico, andranno a impegnare i settori montani e pedemontani tra la Valle d’Aosta e la Lombardia occidentale, dove si potrebbero registrare cumulate anche superiori ai 150-200 millimetri entro la fine del giorno. Martedì 23 il sistema frontale farà un altro passo avanti, insistendo ancora sul Nord-Est e continuando la corsa verso il medio-basso Tirreno, dove andrà probabilmente a concentrarsi la fenomenologia più organizzata e intensa che potrebbe approcciare la Campania e la Sicilia occidentale (fig. 2, a destra): a tal proposito, ci sono ancora delle incertezze sulla distribuzione della fenomenologia che si evidenziano nelle differenze nelle simulazioni modellistiche, ancora non concordi su quanto le precipitazioni più intense riescano a raggiungere le coste e l’entroterra: per una maggiore affidabilità previsionale bisognerà quindi aspettare i nuovi ricalcoli. Nel corso del giorno, la parte più intensa dell’irruzione di aria fredda inizierà comunque a entrare dal Golfo del Leone e a presentarsi sui mari di ponente sotto forma di venti di libeccio: sarà questo il saluto della nuova stagione autunnale dal punto di vista termico.