PROSSIMA SETTIMANA TRA TEMPO INSTABILE E FASI DI MALTEMPO SULLA MAGGIOR PARTE DELL’ITALIA

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PROSSIMA SETTIMANA TRA TEMPO INSTABILE E FASI DI MALTEMPO SULLA MAGGIOR PARTE DELL’ITALIA

PROSSIMA SETTIMANA TRA TEMPO INSTABILE E FASI DI MALTEMPO SULLA MAGGIOR PARTE DELL’ITALIA

di Andrea Corigliano – Fisico dell’Atmosfera

Siamo sotto l’influenza di un promontorio di origine nord africana e, proprio per la sua presenza, di condizioni meteorologiche ancora prettamente estive con temperature massime che, specie al Centro-Sud arrivano – e arriveranno ancora tra domani e mercoledì – a superare facilmente i 30 °C, raggiungendo picchi fino a 34-35 °C. La circolazione atlantica però non starà a guardare ancora per molto perché dalla vasta figura depressionaria presente attualmente ad ovest delle Isole Britanniche – centrata attorno a un minimo di pressione al livello del mare di 982 hPa – si farà strada verso il Mediterraneo occidentale un cavo d’onda che attraverserà la nostra penisola tra martedì 9 e giovedì 11 settembre. L’ingresso dell’ondulazione sul nostro bacino sembra essere abbastanza incisivo tanto che la disposizione delle isoipse sulla quota isobarica di 500 hPa, che identificano i binari sui quali si muoverà il flusso portante, andrebbero a dare forma a una saccatura piuttosto stretta e quindi potenzialmente in grado di conferire, lungo il proprio ramo ascendente, notevole vorticità ciclonica ai moti verticali dell’aria (fig. 1).

A questa caratteristica, legata esclusivamente alle forzanti dinamiche che nascono in seno a una saccatura in evoluzione, andranno poi a sommarsi gli effetti di sollevamento forzato della massa d’aria per opera dell’orografia complessa del nostro territorio che, come sempre, si inserisce sulla scena per andare a esaltare per stau la spinta verticale dei flussi laddove questi ultimi incontrano i rilievi: ci sarebbero quindi i presupposti affinché il prossimo peggioramento dello stato del tempo, atteso tra martedì e giovedì, possa comportare anche fasi di maltempo con precipitazioni anche intense. La collocazione del cavo d’onda e della circolazione annessa, entrante in quota da sud-ovest e al suolo con tutto il ventaglio dei venti in arrivo dai quadranti meridionali, andrà così a concentrare i fenomeni soprattutto al Nord, sulla Sardegna e lungo il versante tirrenico. Su queste aree le condizioni di instabilità o di maltempo risulteranno più diffusi e organizzati con il settore centro-orientale delle regioni settentrionali – con particolare riferimento ai settori alpini e prealpini, al Friuli Venezia Giulia e al Levante Ligure – e poi Toscana, Lazio e Campania che potrebbero essere esposte anche a precipitazioni localmente intense, in grado di determinare cumulate puntualmente molto abbondanti e superiori ai 100-150 millimetri entro la fine dell’evento. In parziale ombra pluviometrica si troverà invece il versante adriatico e le estreme regioni meridionali, dove i fenomeni saranno probabilmente più sporadici (fig. 2).

Queste indicazioni sono da intendere ancora come stima perché, come è possibile notare dal confronto di due simulazioni differenti calcolati da due diversi modelli numerici, se è all’incirca sovrapponibile la distribuzione dei fenomeni non possiamo dire altrettanto per i picchi pluviometrici dal momento che, provenendo questi ultimi anche da strutture temporalesche che sono più localizzate nel tempo e nello spazio, diventa difficile inquadrarli anche a sole 36-48 ore di distanza. Per il momento è comunque importante sapere che la probabilità che su queste possano verificarsi fenomeni di una certa rilevanza è medio-alta: i dettagli, nel limite del possibile, saranno forniti in uno dei prossimi interventi.

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