Quasi 150 difensori dell’ambiente uccisi o spariti solo nel 2024

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Quasi 150 difensori dell’ambiente uccisi o spariti solo nel 2024

Uccisi per proteggere l’ambiente e le popolazioni indigene… Anche nel 2024 il centro e il sud America sono state le zone del mondo più pericolose per i guardiani della Terra, come conferma la ong Global Witness, che dal 2012 documenta uccisioni e sparizioni di attivisti in tutto il mondo
tratto da Greenme

Ogni giorno, lontano dai riflettori, c’è chi combatte per difendere fiumi, foreste e comunità. Non lo fa per gloria o per interesse, ma nel nome del diritto di vivere in un ambiente sano e sicuro. Eppure, troppo spesso, questo coraggio si paga con la morte. Nel 2024 almeno 146 difensori della terra e dell’ambiente sono stati uccisi o sono scomparsi, “colpevoli” soltanto di opporsi allo sfruttamento delle risorse naturali e delle popolazioni indigene, ma i loro nomi non finiscono sulle prime pagine dei giornali.

A rivelarlo è la ONG Global Witness, che ha appena pubblicato il suo rapporto annuale sui difensori della terra e dell’ambiente, il Roots of Resistance, che ha mostrato che il numero totale di difensori uccisi o scomparsi dal 2012 al 2024 è ora di almeno 2.253.

L’organizzazione ha documentato 117 uccisioni di difensori l’anno scorso (82%) in America Latina, con 48 in Colombia, che ha avuto il maggior numero di uccisioni a livello globale per il terzo anno consecutivo. Segue il Guatemala, dove nel 2024 sono stati uccisi 20 difensori, rispetto ai quattro del 2023.

attivisti uccisi

@Global Witness

In totale, inoltre, nel 2024 sono scomparsi quattro difensori che non sono stati ritrovati: uno in Cile, uno in Honduras, uno in Messico e uno nelle Filippine. Ancora una volta, i popoli indigeni sono stati vittime di circa un terzo degli attacchi letali, nonostante costituiscano circa il 6% della popolazione mondiale.

attivisti uccisi

@Global Witness

Anno dopo anno, i difensori della terra e dell’ambiente – coloro che proteggono le nostre foreste, i nostri fiumi e le nostre terre in tutto il mondo – continuano a subire una violenza indicibile. Vengono cacciati, molestati e uccisi, non per aver infranto le leggi, ma per aver difeso la vita stessa, dichiara l’autrice principale del nuovo rapporto di Global Witness, Laura Furones.

Opporsi all’ingiustizia non dovrebbe mai essere una condanna a morte. È fondamentale che i governi e le aziende invertano la tendenza per sostenere i diritti dei difensori e proteggerli piuttosto che perseguitarli. Abbiamo un disperato bisogno di difensori per mantenere il nostro pianeta al sicuro. Se voltiamo loro le spalle, perdiamo il nostro futuro.

L’anno scorso un totale di 29 casi sono stati legati all’estrazione mineraria e alle attività estrattive, otto al disboscamento e quattro all’agroalimentare. Oltre il 62% dei casi (91 su 146) era legato alla riforma agraria o agraria. A compiere i crimini? Organizzazioni criminali, con 42 casi, seguito dai militari privati, con 17, e dai sicari, con 13.

Sebbene le statistiche sulle uccisioni e le sparizioni dello scorso anno siano inferiori a quelle del 2023 (196 rispetto a 146), le tattiche alternative per mettere a tacere i difensori sembrano essere in aumento a livello globale, come i rapimenti e la criminalizzazione. Negli ultimi anni l’uso della criminalizzazione è cresciuto in paesi come gli Stati Uniti, il Regno Unito, l’Australia e l’UE, con l’introduzione di nuove leggi draconiane che hanno portato a condanne dure e sproporzionatamente lunghe per i manifestanti ambientalisti.

A livello globale, le leggi esistenti vengono utilizzate come arma contro i difensori per porre fine al loro attivismo, con gli Stati che li accusano di reati come l’evasione fiscale o il terrorismo.

Gli Stati di tutto il mondo stanno armando i loro sistemi legali per mettere a tacere coloro che parlano in difesa del nostro pianeta, dichiara Rachel Cox, responsabile del progetto Global Witness. Tra l’uso dilagante delle risorse, l’escalation della pressione ambientale e una finestra che si chiude rapidamente per limitare il riscaldamento a 1,5°C, stanno trattando i difensori della terra e dell’ambiente come se fossero un grosso inconveniente invece di canarini in una miniera di carbone in procinto di esplodere.

Il nuovo rapporto di Global Witness, insomma, non può che esortare i governi a smantellare i sistemi a più livelli che consentono la continuazione della violenza contro i difensori. Ciò include affrontare la mancanza di diritti che i difensori hanno su terreni e territori, rafforzare i sistemi giuridici nazionali deboli e garantire che i difensori a rischio ricevano un’adeguata protezione statale. Sarebbe ora di non assistere più inermi a questo autentico massacro.

Fonte: Global Witness

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