UN MERCOLEDÌ MOLTO INSTABILE E A TRATTI ANCHE DI MALTEMPO SU BUONA PARTE DEL CENTRO-NORD

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UN MERCOLEDÌ MOLTO INSTABILE E A TRATTI ANCHE DI MALTEMPO SU BUONA PARTE DEL CENTRO-NORD

UN MERCOLEDÌ MOLTO INSTABILE E A TRATTI ANCHE DI MALTEMPO SU BUONA PARTE DEL CENTRO-NORD

di Andrea Corigliano – Fisico dell’Atmosfera

I temporali intensi che nella notte hanno interessato a tratti il Levante Ligure e la Toscana settentrionale, per terminare al violento nubifragio temporalesco che nelle ultime ore ha interessato l’Isola d’Elba, fanno parte della fenomenologia che si sviluppa nel richiamo caldo e umido prefrontale che precede, come sempre, l’ingresso dell’asse di una saccatura e dell’annessa perturbazione. Sono gli effetti delle prime condizioni di instabilità che si stanno facendo strada da ovest e che nelle prossime ore tenderanno a intensificarsi man mano che il sistema perturbato, ora in formazione sul Mediterraneo occidentale, si avvicinerà alla nostra penisola per attraversarla principalmente nel corso di domani, mercoledì 10 settembre.Come è illustrato nella carta del tempo, le condizioni a tratti anche perturbate si snoderanno attorno a un minimo barico di circa 1006 hPa che nel primo pomeriggio di domani si posizionerà sulle regioni dell’alto Adriatico. La circolazione ciclonica, in fase di formazione proprio in queste ore al largo della Costa Azzurra, rappresenta l’ultimo anello di una più vasta struttura ciclonica che fa capo alla depressione d’Islanda, in piena azione sul vicino Oceano con un viavai di sistemi frontali che arrivano ad impegnare soprattutto le coste occidentali europee (fig. 1).

Anche se avremo dinnanzi l’ingresso di una perturbazione preceduta e seguita da condizioni di instabilità, l’organizzazione dei fenomeni sarà ancora però piuttosto disomogenea, tipica dei peggioramenti di stampo estivo e quindi in grado di liberare l’energia disponibile soprattutto in strutture temporalesche anche intense, ma per loro natura localizzate nel tempo e nello spazio. Sarà proprio questo particolare a rendere la previsione per domani affidabile nelle linee generali, ma con incertezza più elevata per quanto riguarda la localizzazione di quei fenomeni di forte intensità che si svilupperanno nel letto delle correnti sud-occidentali in cui si inserirà il passaggio della perturbazione. Avevamo infatti detto che sarebbero state le regioni settentrionali – con particolare riferimento ai settori centro-orientali – la Sardegna e il versante tirrenico a essere maggiormente esposti a condizioni anche di maltempo più diffuse e organizzate: se nel complesso questa previsione viene confermata, nel dettaglio diventa più difficile andare a inquadrare la più realistica evoluzione probabile relativa all’innesco, allo sviluppo e all’evoluzione dei temporali intensi e quindi di una fenomenologia in grado di dar luogo anche a violenti nubifragi, accompagnati occasionalmente da colpi di vento e grandinate. La simulazione modellistica può a tal proposito dare indicazioni che non saranno sempre e comunque ricalcate fedelmente dalla realtà (fig. 2).

Ed è proprio per questo motivo che non possiamo fare altro che rimarcare solo una probabilità medio-alta che, nella giornata di domani, le aree potenzialmente esposte alla formazione di una fenomenologia simile saranno l’alto Piemonte, la Lombardia, il Veneto, il Friuli Venezia Giulia, la Liguria, la Toscana, l’Umbria, il Lazio, la Sardegna e probabilmente, nella seconda parte del giorno, anche i settori appenninici abruzzesi e molisani e la Campania.

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