Il grande cratere nel Mare del Nord causato da un asteroide
A produrre il cratere largo 3 chilometri scoperto nei fondali del Mare del Nord fu l’impatto di un asteroide di 160 metri, avvenuto circa 45 milioni di anni fa.
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Scoperto nel 2002 durante delle esplorazioni petrolifere, il cratere Silverpit è stato al centro di un lungo dibattito e il nuovo studio guidato Uisdean Nicholson dell’Università Heriot-Watt di Edimburgo, pubblicato sulla rivista Nature Communications, ne dimostra ora l’origine da impatto.
A circa 700 metri di profondità e coperto nel tempo da uno spesso strato di sedimenti marini, il cratere non è stato facile da studiare e la comunità scientifica è stata finora divisa tra due ipotesi: quella dell’impatto di un oggetto cosmico, e quella del collasso del fondale marino a seguito di attività vulcanica.Bonus casa green 2025: perché non perdere l’occasione per la tua pompa di caloreairahome.com
A segnare ora una svolta decisiva è stata l’analisi di alcuni campioni di rocce che erano stati prelevati durante i lavori di scavo di un pozzo petrolifero: “Siamo stati eccezionalmente fortunati a trovarli, quel che possiamo definire un ago nel pagliaio“, ha detto Nicholson.
Si tratta di rocce che presentano alcune particolari tipologie di cristalli di quarzo e feldspato, materiali che possono essere prodotti solamente da enormi e rapide pressioni, condizioni perfettamente compatibili con quelle dell’impatto di un asteroide o di una cometa, osservano gli autori della ricerca. Secondo lo studio l’asteroide avrebbe avuto un diametro di almeno 160 metri, proveniente da ovest. L’impatto generò il sollevamento di una colonna d’acqua e rocce alta almeno 1.500 metri e provocò uno tsunami con onde alte oltre 100 metri.
Poiché la Terra è un pianeta dinamico, individuare i segni evidenti di impatti di asteroidi è piuttosto difficile, tanto che se ne conoscono solo circa 200, ancor più difficile, sottolineano i ricercatori, è trovarne traccia nei fondali marini dove, nonostante i mari occupino la maggior parte del pianeta, se ne conoscono appena una trentina.