La Terra sta diventando più scura e questo potrebbe accelerare l’aumento globale delle temperature

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La Terra sta diventando più scura e questo potrebbe accelerare l’aumento globale delle temperature

La luminosità del nostro pianeta sta diminuendo, cambiando le precipitazioni, la circolazione atmosferica e la temperatura
di Ryan Green/Scientific American
tratto da Lescienze

©NASA/Goddard Space Flight Center/Reto Stöckli
©NASA/Goddard Space Flight Center/Reto Stöckli 

L’immagine della Terra dallo spazio è a noi tutti familiare: un oceano blu brillante, vorticosi giri di nuvole bianche, tocchi di verde terrestre. La luminosità di quest’immagine è il risultato dei raggi solari che brillano sul pianeta, dove vengono riflessi o assorbiti dai materiali sulla superficie terrestre e nella nostra atmosfera. Ma un nuovo studio che ha esaminato la luminosità complessiva della Terra rivela che qualcosa di inquietante sta accadendo a questa immagine familiare.

Gli scienziati misurano la luminosità del pianeta tenendo conto della quantità di luce che raggiunge la Terra e di quella che viene riflessa nello spazio (misurata dai satelliti in orbita). Questa riflettività è nota come albedo e l’albedo complessivo della Terra è in diminuzione da decenni. Ma secondo un nuovo studio pubblicato di recente sui “Proceedings of the National Academy of Sciences”, questo cambiamento non è uniforme: l’emisfero settentrionale sta diventando ancora più scuro della sua controparte meridionale. Questa perdita di luminosità potrebbe provocare un aumento del riscaldamento nell’emisfero settentrionale, mettendo in crisi i sistemi meteorologici della Terra.

Norman Loeb, tecnologo senior per le scienze delle radiazioni alla NASA e autore principale dello studio, e ha analizzato con i suoi colleghi i cambiamenti nella luminosità della Terra utilizzando i dati di tre diversi satelliti che misurano la luce solare in entrata rispetto alla cosiddetta radiazione a onde lunghe in uscita, ovvero la quantità di radiazione riflessa nello spazio, per un periodo di 24 anni.Gli scienziati hanno combinato questi dati con quelli provenienti da immagini spettrali ad alta risoluzione, mappe della neve e delle nuvole e modelli climatici computerizzati. Il risultato è stato sorprendente. Storicamente gli scienziati ritenevano che una proprietà fondamentale della Terra fosse la simmetria della luminosità degli emisferi settentrionale e meridionale. I due emisferi hanno albedo diversi: l’emisfero settentrionale ha più terraferma, neve e ghiaccio, e quindi è più riflettente. “Uno ha molti continenti, l’altro ha più oceani. Uno ha l’Antartide, l’altro l’Oceano Artico”, afferma Brian Soden, professore di scienze atmosferiche dell’Università di Miami, negli Stati Uniti. Ma nonostante queste differenze, sembrano riflettere la stessa quantità di luce solare dallo spazio.

Questa illustrazione mostra come il ghiaccio polare rifletta la luce del Sole. Quando il ghiaccio inizia a fondere, una minore quantità di luce solare viene riflessa nello spazio. Viene invece assorbita dagli oceani e dalla terraferma, aumentando la temperatura complessiva e alimentando un'ulteriore fusione (©NASA/Goddard Space Flight Center Conceptual Image Lab)
Questa illustrazione mostra come il ghiaccio polare rifletta la luce del Sole. Quando il ghiaccio inizia a fondere, una minore quantità di luce solare viene riflessa nello spazio. Viene invece assorbita dagli oceani e dalla terraferma, aumentando la temperatura complessiva e alimentando un’ulteriore fusione (©NASA/Goddard Space Flight Center Conceptual Image Lab) 

Si pensava che questo equilibrio fosse dovuto alla copertura nuvolosa. Formate da vapore acqueo e aerosol, le nubi possono, a diverse altitudini, riflettere o assorbire i raggi solari. Ma il gruppo di Loeb ha trovato una rottura nella simmetria emisferica, il che suggerisce che c’è un limite al ruolo che le nuvole svolgono nel mantenerla. I ricercatori hanno formulato ipotesi sul motivo delle differenze osservate tra gli emisferi: quando la Terra si riscalda, l’aria contiene più vapore acqueo, che assorbe la radiazione solare. L’emisfero settentrionale sta sperimentando un maggiore riscaldamento, quindi questo potrebbe spiegare un certo livello di oscuramento.

Una parte della differenza potrebbe anche derivare da cambiamenti negli aerosol, piccole particelle nell’atmosfera che vanno dagli inquinanti alla polvere o al sale marino, che riflettono la radiazione solare. A causa di controlli più severi sugli aerosol nell’emisfero settentrionale a partire dai primi anni duemila in paesi come gli Stati Uniti e la Cina, insieme alla fusione dei ghiacci e delle nevi, questa parte del globo riflette meno la luce solare. Nell’emisfero meridionale, invece, una grande eruzione vulcanica e gli incendi australiani hanno entrambi contribuito con aerosol all’atmosfera negli ultimi anni, aumentando la riflettività.

La geoingegneria può salvare i ghiacciai?

Quando l’equilibrio nella riflettività si sposta, “l’intera circolazione del clima si sposterà per trasportare l’energia dall’emisfero che ha un surplus a quello che ha un deficit”, spiega Soden. Questo potrebbe influenzare le correnti oceaniche e la posizione delle fasce di precipitazioni, con conseguenze sulla disponibilità di acqua. E naturalmente, se arriva più radiazione solare, l’emisfero settentrionale continuerà a diventare più caldo. Questo potrebbe significare che più ghiaccio e neve si scioglieranno, alimentando ulteriormente il riscaldamento globale e l’oscuramento. Pur non potendo confermare la correlazione, Loeb afferma che le precipitazioni tropicali nell’emisfero settentrionale sono aumentate rispetto al sud. “È ancora presto”, ha dichiarato, “sarò molto interessato a vedere quali ulteriori implicazioni potranno emergere”.

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