Attività solare in aumento: attese forti tempeste geomagnetiche nei prossimi giorni

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Attività solare in aumento: attese forti tempeste geomagnetiche nei prossimi giorni

Attività solare in aumento: attese forti tempeste geomagnetiche nei prossimi giorni

Tratto da INGVAMBIENTE

La regione attiva AR 14274 continua a mostrare un’intensa attività, infatti, questa mattina, 11 novembre 2025 alle 11:04 (ora italiana), ha prodotto il suo brillamento più potente finora: un brillamento solare di classe X5.1, tra i più intensi dell’attuale ciclo solare.
L’evento ha causato un blackout radio a onde corte su parte dell’Africa meridionale e del bacino del Mediterraneo e ha generato una 𝗻𝘂𝗼𝘃𝗮 𝗲𝘀𝗽𝘂𝗹𝘀𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗱𝗶 𝗺𝗮𝘀𝘀𝗮 𝗰𝗼𝗿𝗼𝗻𝗮𝗹𝗲 (CME) diretta verso la Terra.

Secondo i modelli preliminari della NASA, questa CME raggiungerà il nostro pianeta 𝗻𝗲𝗹𝗹𝗮 𝘁𝗮𝗿𝗱𝗮 𝘀𝗲𝗿𝗮𝘁𝗮 𝗱𝗲𝗹 𝟭𝟮 𝗻𝗼𝘃𝗲𝗺𝗯𝗿𝗲, andando a sommarsi agli effetti di altre espulsioni di massa coronale emesse nei giorni scorsi.
Le analisi del NOAA indicano che due di queste precedenti CME potrebbero fondersi nello spazio, formando una cosiddetta “CME cannibale”: una nube di plasma più compatta e potente, capace di generare un’onda d’urto amplificata che, scontrandosi col campo magnetico terrestre, può dar luogo a 𝘁𝗲𝗺𝗽𝗲𝘀𝘁𝗲 𝗴𝗲𝗼𝗺𝗮𝗴𝗻𝗲𝘁𝗶𝗰𝗵𝗲 𝗶𝗻𝘁𝗲𝗻𝘀𝗲.

L’interazione tra queste espulsioni e quella appena prodotta potrebbe determinare una tempesta geomagnetica severa (livello G4) tra il 12 e il 13 novembre.
Anche nello scenario più moderato, con impatti separati, restano possibili tempeste di livello G3 e aurore visibili a latitudini insolitamente basse.



𝗖𝗼𝘀𝗮 𝗰𝗼𝗺𝗽𝗼𝗿𝘁𝗮 𝗾𝘂𝗲𝘀𝘁𝗼 𝗽𝗲𝗿 𝗻𝗼𝗶?
Le tempeste geomagnetiche non rappresentano un pericolo diretto per le persone, ma possono disturbare temporaneamente le comunicazioni radio, i sistemi di navigazione satellitare (GPS) o alcune reti elettriche alle alte latitudini.
Si tratta di fenomeni naturali ben noti, che vengono costantemente monitorati dagli enti scientifici e dai centri di previsione spaziale internazionali.

In presenza di cieli sereni e buone condizioni di oscurità, sarà quindi possibile osservare aurore polari anche dalle regioni più settentrionali d’Europa, come Scozia, Irlanda del Nord e nord dell’Inghilterra.

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