I PRIMI DETTAGLI SUL TEMPO DELLA SETTIMANA, INIZIANDO DALLA CONFIGURAZIONE SINOTTICA
I PRIMI DETTAGLI SUL TEMPO DELLA SETTIMANA, INIZIANDO DALLA CONFIGURAZIONE SINOTTICA
di Andrea Corigliano – Fisico dell’Atmosfera
Con l’aggiornamento odierno entriamo un po’ più nei dettagli sull’evoluzione del tempo che andrà profilandosi nel corso della prossima settimana, quando l’Europa centro-settentrionale sarà gradualmente interessata in due riprese da una circolazione fredda di stampo prettamente invernale. Come abbiamo già anticipato nel precedente intervento, questa evoluzione sarà impostata da una incisiva saccatura di origine artica che nei prossimi giorni si espanderà verso le basse latitudini fino ad entrare sul bacino occidentale del Mediterraneo tra mercoledì 19 e giovedì 20 (fig. 1). La conca depressionaria sarà molto ampia dal momento che è prevista affondare fin sull’entroterra algerino ma, allo stesso tempo, sarà incalzata da ovest da una ripresa del flusso zonale che taglierà il contatto con la depressione scandinava riducendo così, entro le successive 48-72 ore, l’apporto di aria fredda in arrivo dalle alte latitudini.

Entro la metà della settimana, cioè prima che si vada a materializzare questa modifica della circolazione a scala sinottica, la parte più corposa dell’irruzione artica avrà comunque raggiunto la Francia, dove a circa 1500 metri la massa d’aria presenterà una temperatura tra i -5 e i -7 °C. L’evoluzione più probabile dell’irruzione vedrà una parte di questa massa d’aria entrare sul mare delle Baleari per poi proseguire la corsa fino all’Algeria (fig. 2). Sotto la guida delle correnti in quota, in movimento lungo il ramo ascendente della saccatura che trasporterà anche nuclei di vorticità ciclonica, potrebbero quindi materializzarsi le condizioni per la formazione di una figura di bassa pressione che andrebbe a interessare la nostra penisola. In questo modo l’Italia si troverebbe nel mezzo tra un richiamo freddo a ovest e uno più mite a est e quindi in condizioni atmosferiche diffusamente improntate al maltempo in quella che potrebbe essere la prima depressione mediterranea di stampo prettamente autunnale.

Per via del probabile taglio all’alimentazione artica, l’irruzione di aria fredda non riuscirebbe a interessare tutta la penisola in modo omogeneo e, a seguito della probabile ciclogenesi sui nostri mari, potrebbe limitarsi a farsi strada con i venti di bora soprattutto sulle nostre regioni settentrionali e in forma meno incisiva proseguendo verso sud-est pur andando comunque a causare un calo delle temperature su tutte le nostre regioni.

Resta ora da vedere la posizione, l’intensità e l’evoluzione della figura di bassa pressione in probabile formazione tra giovedì e venerdì: emergono infatti ancora discrepanze nei ricalcoli, a dimostrazione di quanto sia difficile inquadrare uno scenario così dinamico su un territorio così complesso come il nostro. Per rendere l’idea, vi propongo due scenari deterministici provenienti da due diversi ricalcoli (fig. 3): nell’ultimo disponibile – riferito a oggi, ore 00 UTC – si evidenzierebbe un minimo di 993 hPa nei pressi delle coste algerine in evoluzione verso nord-est mentre in quello di ieri (sabato 15, ore 12 UTC) la ciclogenesi avverrebbe in prossimità della Sardegna e il minimo raggiungerebbe il Tirreno con una pressione di 1000 hPa per poi continuare a muoversi sempre verso nord-est, attenuandosi. Seguiranno sicuramente altre ipotesi nel corso dei prossimi aggiornamenti fino ad arrivare a uno scenario più affidabile tra martedì e mercoledì: si potrà così avere anche un quadro più affidabile sulla distribuzione delle precipitazioni e, dall’interazione di queste ultime con l’entità di aria fredda affluita, sulla quota delle nevicate sugli Appennini e sull’arco alpino: in questo ultimo caso, molto dipenderà da quanto la depressione riuscirà a risalire verso nord e a impegnare nei fenomeni le regioni settentrionali.