LA METEOROLOGIA PIÙ BELLA DEL MONDO

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LA METEOROLOGIA PIÙ BELLA DEL MONDO

LA METEOROLOGIA PIÙ BELLA DEL MONDO

di Andrea Corigliano – Fisico dell’Atmosfera

Lo so, interessa la previsione. Quanto freddo arriverà, dove pioverà, a che quota cadrà la neve sulle Alpi e sugli Appennini? Entro mercoledì daremo una risposta perché, che ci crediate o meno, siamo ancora nella fase di inquadramento su dove potrebbe formarsi il minimo depressionario che molto probabilmente andrà innescandosi a seguito del secondo impulso di aria artico marittima, in arrivo nella seconda parte della settimana e previsto affondare, in quota, come un coltello in una tavoletta di burro.

Eccola lì l’impronta dell’impulso: una lingua stretta di aria decisamente fredda in quota, caratterizzata da temperature per lo più comprese tra -33 e -35 °C a circa 5400 metri, che si spingerà fin sull’entroterra algerino per esporre così la nostra penisola al ramo ascendente della saccatura, dove al suolo andrà costruendosi proprio questa figura di bassa pressione (Bs), sorretta in quota da un’analoga struttura depressionaria (Bq).

Nell’aggiornamento di lunedì 17 novembre, su base dei dati di inizializzazione delle ore 12 UTC, i ricalcoli della modellistica numerica riconsiderano l’ipotesi di una ciclogenesi sulle coste orientali della Sardegna entro il pomeriggio di venerdì 21 e l’evoluzione del minimo verso nord-est, fino a raggiungere forse le Marche nelle ventiquattro ore successive.

In questa ipotesi appena considerata, il minimo avrebbe un valore di circa 1003 hPa, ma il dato non è ancora simile allo scenario medio che tiene conto di tutta la cinquantina di ipotesi calcolate e che presenta un valore di circa 1010 hPa: questa discrepanza testimonia ancora l’esistenza di una certa incertezza. In fin dei conti saremo interessati, come detto, dall’ingresso di una “lama” di aria fredda, cioè da un’irruzione che avrà uno spazio piuttosto esiguo per agire e su cui costruire questa figura di bassa pressione: sono infatti sufficienti piccole variazioni nell’entità dell’affondo e della sua curvatura in quota per spostare l’innesco della depressione e la sua intensità. Il bello della dinamica atmosferica alle latitudini mediterranee risiede proprio nella complessità dei sistemi che si formano e nella loro evoluzione. Per questo, la nostra è la meteorologia più bella del mondo.

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