PROSSIMA SETTIMANA CON LE PRIME DINAMICHE DI STAMPO INVERNALE IN EUROPA: DA VALUTARE ANCORA LE CONSEGUENZE SUL TEMPO IN ITALIA
PROSSIMA SETTIMANA CON LE PRIME DINAMICHE DI STAMPO INVERNALE IN EUROPA: DA VALUTARE ANCORA LE CONSEGUENZE SUL TEMPO IN ITALIA
di Andrea Corigliano – Fisico dell’Atmosfera
Nei prossimi giorni sarà una saccatura di origine artica a prendere in mano le redini del tempo europeo. Lo farà in modo graduale, ma sempre più convinto, a partire da questo fine settimana quando aggancerà inizialmente la circolazione ciclonica presente sulle coste sud-occidentali europee pilotando il flusso umido e instabile soprattutto verso le nostre regioni settentrionali e parte di quelle centrali del versante tirrenico e poi con un nuovo impulso più incisivo che dovrebbe prendere forma tra lunedì 17 e martedì 18 e che causerebbe una significativa irruzione di aria fredda, diretta soprattutto verso l’Europa centrale.
L’azione congiunta tra l’Anticiclone delle Azzorre e la saccatura artica permetterebbe al flusso di aria fredda di spingersi verso latitudini europee più meridionali grazie a quel meccanismo a ingranaggi necessario per dare all’aria fredda la spinta necessaria per spostarsi sempre più a sud. In questo caso, la traiettoria delle correnti settentrionali sarebbe decisa da un minimo secondario che potrebbe collocarsi sul Mare del Nord e guidare così il fronte avanzante della massa di aria fredda fin sulla Francia ed il versante estero delle Alpi, come indicato dalla posizione dell’isoterma di 0 °C a circa 1500 metri di quota (fig. 1).

Per permettere l’ulteriore avanzamento delle correnti verso sud, fino a entrare sul Mediterraneo, è necessaria la formazione di un altro ingranaggio ciclonico alle nostre latitudini: sebbene le ipotesi di ciclogenesi inizino a farsi strada nei vari scenari calcolati dalla modellistica numerica per il periodo compreso tra giovedì e venerdì prossimi (20 e 21 novembre), vista la distanza temporale ci troviamo ancora in una fase di scarsa attendibilità circa la posizione che potrebbe assumere il centro di bassa pressione e circa la sua intensità, cioè quanto potrebbe essere profondo. È ovvio supporre che una parte di questa aria fredda riuscirà a raggiungerci, ma l’entità del raffreddamento a cui potremmo andare incontro nella seconda parte della prossima settimana dipenderà proprio dalle caratteristiche del possibile minimo mediterraneo, nonché dalla risposta del campo anticiclonico delle Azzorre a questa irruzione. Si sa infatti che l’aria fredda è più pesante di quella calda e di conseguenza il suo arrivo determina, nei bassi strati, un aumento della pressione atmosferica che dai calcoli della modellistica numerica è ben apprezzabile dalla parziale espansione del campo anticiclonico atlantico verso levante (fig. 2): anche in questo caso, non è ancora ben chiara l’entità di questa spinta e quindi quanto il minimo depressionario potrebbe essere incalzato da ovest da un aumento della pressione atmosferica.

Queste considerazioni sono utili per comprendere perché si procede con il freno a mano nel delineare certe dinamiche atmosferiche: di acqua sotto i ponti ne deve passare ancora abbastanza prima di arrivare ad avere a disposizione uno scenario meteorologico sufficiente affidabile su cui imbastire una previsione affetta dalla minor incertezza possibile per i giorni centrali della prossima settimana. Basti pensare che dalla posizione del minimo dipende non solo la distribuzione delle precipitazioni e quanta aria fredda potrebbe entrare, ma per esempio anche la quota delle nevicate che si avrebbero proprio in caso di precipitazioni. Usando una metafora, siamo di fronte a un puzzle da completare, sapendo che se salta una tessera possiamo avere un cambiamento anche radicale della previsione: a una distanza di circa una settimana le tessere che si devono incastrare sono ancora parecchie ed è quindi avventato andare già a definire i dettagli. Si fa allora un passo alla volta, senza fretta, lasciando alla modellistica tutto il tempo necessario per inquadrare al meglio i possibili risvolti di questo scenario sul tempo di casa nostra.