Anche su Marte possono accendersi i fulmini

Lo afferma uno studio che riporta le prime prove convincenti di condizioni atmosferiche favorevoli alla presenza di attività elettrica Ascolta l’articolo
di Payal Dhar/Scientific American
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Secondo gli scienziati, i fulmini su Marte sono probabilmente causati dall'accumulo di cariche elettriche generate dai vortici di polvere (©NASA/JPL-Caltech/Univ. of Arizona)
Secondo gli scienziati, i fulmini su Marte sono probabilmente causati dall’accumulo di cariche elettriche generate dai vortici di polvere (©NASA/JPL-Caltech/Univ. of Arizona) 

Da anni gli scienziati sospettano che su Marte ci siano fulmini e attività elettrica. Ora uno studio lo conferma: le particelle della polverosa atmosfera marziana si sfregano l’una contro l’altra, accumulando carica elettrica che si scarica sotto forma di fulmini. Oltre che sulla Terra, i fulmini e l’attività elettrica erano noti solo su Saturno e Giove.

Sulla Terra, le particelle di polvere e sabbia trasportate dal vento possono elettrizzarsi grazie a un processo chiamato triboelettrificazione, ovvero il trasferimento di carica tra due oggetti quando si sfregano l’uno contro l’altro, come risultato dell’attrito. L’atmosfera di Marte contiene polvere e sabbia ed è soggetta a vortici e tempeste di sabbia. Alcune tempeste di sabbia si estendono per migliaia di chilometri, rendendo alta la probabilità di elettrificazione.

Il gruppo di ricerca ha analizzato 28 ore di registrazioni da microfono catturate dal rover Perseverance della NASA nel corso di due anni marziani, rilevando firme elettromagnetiche e segnali acustici tipici dell’attività elettrica, secondo lo studio, che è stato pubblicato su “Nature”.

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Gli scienziati hanno identificato 55 eventi elettrici, tutti, tranne uno, verificatisi durante i periodi in cui i venti erano nel 30 per cento superiore nei due anni. Questo schema indica che il vento gioca un ruolo cruciale nell’innescare la carica elettrica su Marte. L’attività dei vortici di sabbia, secondo i ricercatori, è molto variabile sul pianeta. I rilevamenti di Perseverance sono stati effettuati nel cratere Jezero, ma in altre regioni di Marte i vortici di sabbia possono essere 20 volte più numerosi.

È la prima volta che si hanno prove convincenti che l’attività elettrica su Marte è effettivamente in atto, afferma Francis Nimmo, scienziato planetario dell’Università della California a Santa Cruz, che non ha partecipato allo studio.

“Ora ci sarà un rinnovato interesse a cercarla con altri strumenti, sia con veicoli spaziali in orbita che con radiotelescopi sulla Terra”, spiega Nimmo.

La presenza di attività elettrica su Marte ha implicazioni per la chimica della superficie, la futura esplorazione umana e l’abitabilità. Per esempio, potrebbe influenzare la dinamica della sabbia e creare un ambiente elettrochimicamente reattivo, migliorando le condizioni di ossidazione che influirebbero sulla conservazione delle molecole organiche e comporterebbero rischi per le attrezzature

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Per esempio, “i fulmini possono creare sostanze chimiche insolite, come il cloro, che possono reagire fortemente con il suolo superficiale di Marte”, aggiunge Nimmo.

I ricercatori hanno anche riprodotto le caratteristiche delle scariche triboelettriche in laboratorio e le hanno osservate con una replica a terra della telecamera SuperCam di Perseverance.

“Questo è un buon indizio della solidità delle loro conclusioni”, conclude Nimmo.

In futuro, strumenti dedicati e modelli atmosferici migliorati potrebbero essere impiegati per studiare e quantificare ulteriormente i fenomeni elettrici e le loro conseguenze chimiche su Marte, dicono gli scienziati.

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