I FENOMENI ATTESI TRA IL 30 E IL 31 DICEMBRE E LE TEMPERATURE MINIME PREVISTE PER LA NOTTE DI CAPODANNO

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I FENOMENI ATTESI TRA IL 30 E IL 31 DICEMBRE E LE TEMPERATURE MINIME PREVISTE PER LA NOTTE DI CAPODANNO

I FENOMENI ATTESI TRA IL 30 E IL 31 DICEMBRE E LE TEMPERATURE MINIME PREVISTE PER LA NOTTE DI CAPODANNO

di Andrea Corigliano – Fisico dell’Atmosfera

Sarà appena un sussulto invernale ma si farà certamente sentire dal punto di vista termico perché, anche se non arriveranno isoterme in quota tipiche di un’ondata di gelo, saranno comunque basse specie al Nord e lungo il versante adriatico dove, proprio nella mattina di mercoledì 31 e cioè quando si raggiungerà l’apice dell’irruzione, a circa 1500 metri si avranno valori per lo più compresi tra -4 e -7 °C. L’arrivo della massa d’aria artica sarà preceduto da una breve fase instabile molto disorganizzata, dal momento che non sarà sostenuta da una figura di bassa pressione ma appena da un’accennata curvatura ciclonica che risulterà un po’ più pronunciata sulle regioni meridionali, più vicine al minimo in probabile formazione sul Mare Egeo (fig. 1, a sinistra).

La fenomenologia sarà quindi molto irregolare e localizzata soprattutto laddove il flusso orientale e nord-orientale andrà come sempre a interagire con le nostre catene montuose. Domani, martedì 30, nubi e fenomeni interesseranno soprattutto il Centro-Sud e le Isole (fig. 1, a destra). Le precipitazioni saranno per lo più sparse e di debole intensità e riguarderanno il versante adriatico dalla Romagna alla Puglia. Con il graduale afflusso dell’aria fredda e l’abbassamento della quota dello zero termico, entro la notte su mercoledì sporadiche nevicate si porteranno probabilmente fino a quote collinari (300-600 metri) e sanciranno la conclusione del breve passaggio instabile. Fenomeni un po’ più organizzati riguarderanno invece la Calabria meridionale e le due Isole Maggiori, dove le condizioni di instabilità insisteranno anche mercoledì 31 e si esauriranno probabilmente tra il pomeriggio e la serata. Trovandosi ai margini dell’irruzione, le nevicate sui rilievi di queste regioni saranno relegate alle quote montuose e in genere superiori ai 1000-1300 metri. Anche il Nord sarà esposto al rientro da est delle correnti fredde e quindi non si esclude che, tra il pomeriggio e la sera di domani martedì 30, qualche fioccata coreografica possa percorrere il settore pedemontano della Lombardia e del Piemonte e raggiungere anche quote basse.

Il sensibile calo termico si avvertirà soprattutto mercoledì 31: al Nord le temperature massime non supereranno i 4-5 °C (qualche grado in più sulle coste liguri), mentre sulle regioni centro-meridionali peninsulari i valori saranno per lo più compresi tra 6 e 11 °C, più bassi lungo il versante adriatico. Con l’attenuazione della ventilazione, prevista proprio dal pomeriggio di mercoledì soprattutto al Centro-Nord, la perdita di calore verso lo spazio in condizioni di cielo sereno e aria secca si amplificherà notevolmente e darà i massimi effetti proprio nella notte di Capodanno, quando sono attese diffuse gelate specie sulle regioni centro-settentrionali: le temperature minime del 1° gennaio si porteranno probabilmente intorno ai -5/-2 °C al Nord (ad eccezione delle coste liguri dove non si scenderà sotto 0 °C se non localmente) e -4/0 °C al Centro ma non sono tuttavia da escludere picchi inferiori in aperta campagna. Freddo a tratti intenso anche al Sud, dove però i valori saranno più elevati e fino a 3-4 °C. Relativamente più mite su Sicilia e Sardegna.

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