Forse siamo in grado di intercettare le onde gravitazionali del Big Bang
Quello che avvenne un istante dopo il Big Bang avrebbe prodotto onde gravitazionali che, 13 miliardi di anni dopo, sarebbe ancora possibile rilevare. Non rimane che cercarle…
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inl5 Le onde gravitazionali prodotte un istante infinitesimale dopo il Big Bang potrebbero essere ancora rilevabili, 13,8 miliardi di anni dopo l’evento.
Con uno studio pubblicato su Physical Review Letters, ricercatori dell’università di Basilea (Svizzera) e del Max Planck Institut (Monaco, Germania) sostengono che le onde gravitazionali che si ebbero subito dopo il Big Bang (e per subito si intende quel che avvenne 10-35 (0,00000000000000000000000000000000001) secondi dopo l’esplosione) possono ancora oggi essere rilevate, se cercate nel modo giusto.

Simulazione di un oscillone, una forte e localizzata fluttuazione nel campo inflattivo del giovanissimo universo (cliccare se non si avvia l’animazione). Crediti: Dipartimento di fisica Università di Basilea
Secondo la teoria più accettata che spiega la nascita dell’Universo, dopo 10-35 secondi dal Big Bang, l’Universo, che aveva una dimensione miliardi di volte più piccola di un protone (una particella che compone il nucleo degli atomi), si espanse fino a diventare grande come un pallone da basket
Il Big Bang e l’Antimateria
Il fenomeno è stato chiamato inflazione (ossia espansione accelerata), innescata da un’ipotetica particella casualmente chiamata inflatone, la quale, oscillando tra stati di massima e minima energia, avrebbe determinato l’espansione dell’Universo e l’emissione di enormi quantità di radiazioni.

Le disomogenità dell’Universo sono state prodotte dalle differenza di energia durante la prima fase di inflazione.