La sindrome da ora legale: simile a un lieve jet-lag ma con effetti poco graditi sui meteosensibili

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La sindrome da ora legale: simile a un lieve jet-lag ma con effetti poco graditi sui meteosensibili

Lo spostamento in avanti delle lancette dell’orologio di appena un’ora sembrerebbe un fatto ininfluente eppure per molti occorre qualche giorno per ritrovare il giusto equilibrio psico-fisico

Ritratto di Mario Giuliacci

in redazione Col. Mario Giuliacci
www.meteogiuliacci.it

Nella notte tra sabato 25 e domenica 26, tornerà l’ora legale al posto dell’ora solare e pertanto dovremo spostare le lancette del nostro orologio avanti di un’ora (vedi articolo ad hoc pubblicato domenica 19).

Ma se ci vuole appena un attimo per sistemare l’ora del nostro orologio al polso, in realtà all’organismo serve invece qualche giorno  per “riprogrammare” tutte “le sveglie”: l’ora dei pasti, quella del sonno, quella della resa fisica e intellettuale. E’ normale quindi che i ritmi del sonno, dell’appetito e delle capacità psicofisiche vengano temporaneamente sconvolti.

Nella maggior parte delle persone i fastidi sono di breve durata e di lieve entità mentre altre, come gli ansiosi e i depressi, fanno più fatica a sincronizzare il proprio orologio interno.

I guai iniziano già al mattino con una certa difficoltà a buttarsi giù dal letto, una sensazione continua di stanchezza per tutto il giorno, difficoltà di concentrazione e anche mal di testa. Insomma una serie di malesseri scatenati tutti dal fatto che si è costretti a svegliarsi un’ora prima, mentre l’organismo avverte che avrebbe ancora bisogno di riposare.

Chi è abituato ad andare al bagno ad orari precisi, può accusare anche qualche irregolarità intestinale e, se si mangia sempre alla solita ora, può capitare di aver poco appetito, perché non è scattato ancora il segnale di fame, e di far fatica a digerire. Per lo stesso motivo può restare difficile il prendere sonno perché anche se la sveglia dice che è ora di dormire, corpo e mente in realtà sono ancora ben svegli.

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