NUOVA CARESTIA AGGRAVATA DA UNA ECCEZIONALE SICCITA’ IN CORNO D’AFRICA

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NUOVA CARESTIA AGGRAVATA DA UNA ECCEZIONALE SICCITA’ IN CORNO D’AFRICA


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Nel Corno d’Africa da decenni il caos politico e la guerra mettono a rischio la sopravvivenza di milioni di persone e negli ultimi mesi ad aggravare la situazione è arrivato un eccezionale periodo di siccità che ora rischia di scatenare una tremenda carestia.

La situazione è talmente drammatica che l’ONU ha già dichiarato ufficialmente lo stato di carestia in Somalia, Sudan Meridionale e Yemen, paesi in cui complessivamente già adesso decine di milioni di persone devono far fronte a gravi carenze di cibo.

La situazione però potrebbe precipitare ulteriormente nei prossimi mesi, soprattutto a causa della Niña, fenomeno climatico che, attraverso complesse interazioni climatiche a scala globale (note come tele connessioni), negli ultimi mesi ha reso particolarmente asciutte queste regioni.

La mappa, realizzata dagli analisti della NASA attraverso i dati raccolti dai satelliti, mostra in particolare il grado di stress evaporativo, un indice che attraverso l’analisi dell’evaporazione vegetale permette di ricavare quanto sia grave il deficit idrico di una determinata regione: le tonalità del marrone individuano le aree in cui la mancanza di acqua crea lo stress maggiore.

Le aree colorate delle tonalità del marrone in particolare rappresentano zone in cui le piante mostrano una forte sofferenza per la mancanza d’acqua. Tra queste spicca in particolare la Somalia Meridionale che, del resto, tra ottobre e dicembre ha ricevuto meno del 40% delle piogge normalmente attese.

Ma a soffrire di un severo periodo di siccità in realtà è una regione molto più ampia che comprende anche Etiopia, Yemen Kenya e importanti settori del Sudan meridionale: in alcune aree il 2016 si è dimostrato l’anno più siccitoso dal lontano 1985.

Una situazione che ha già gravemente compromesso gli ultimi raccolti, affamato il bestiame e che, considerate le nere previsioni per il prossimo raccolto, rischia davvero di creare un’emergenza umanitaria di enormi proporzioni.

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