GREENPEACE: 800.000 PERSONE ESPOSTE ALL’INQUINAMENTO DELL’ACQUA IN VENETO

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GREENPEACE: 800.000 PERSONE ESPOSTE ALL’INQUINAMENTO DELL’ACQUA IN VENETO

L’acqua potabile di molti Comuni veneti è inquinata da PFAS, sostanze chimiche pericolose presenti negli scarichi di industrie locali che operano quasi indisturbate. UNISCITI A NOI. Chiedi alla Regione Veneto lo STOP immediato degli scarichi di PFAS: salute e ambiente vengono prima del profitto!
www.greenpeace.org

Chiedi alla Regione Veneto di fermare l’inquinamento di PFAS nell’acqua potabile.

Partecipando alla petizione riceverai informazioni in linea con le tue preferenze e interessi su questa ed altre attività di Greenpeace. Tuteliamo la tua privacy.

Il problema dell’inquinamento in Veneto è venuto alla luce nel 2013, quando uno studio del Consiglio Nazionale delle Ricerche rileva la contaminazione da PFAS nei fiumi e nelle acque potabili di una vasta area compresa tra le province di Vicenza, Verona e Padova.

L’agenzia Regionale per l’Ambiente, individua quindi nel depuratore di Trissino, dove confluiscono gli scarichi dell’azienda chimica Miteni Spa, una delle principali fonti di inquinamento. La Regione Veneto deve agire immediatamente, ma non lo fa nella direzione sperata: invece di bloccare gli inquinatori e la distribuzione dell’acqua potabile, alza i limiti ammessi di PFAS: un bel regalo alle industrie, non certo ai cittadini!

I livelli di PFAS consentiti in Veneto nelle acque potabili sono stati innalzati più volte, tanto da essere tra i più alti al mondo. Un vero paradiso per gli inquinatori!

Intanto, di fronte all’inerzia delle istituzioni, cresce la paura tra gli abitanti delle zone contaminate, ormai consapevoli dei rischi per la salute potenzialmente correlati alla presenza di alcuni PFAS nel sangue: forme tumorali, complicazioni in gravidanza e problemi al sistema endocrino.

La salute e la sicurezza dei cittadini viene prima del profitto delle industrie.

Firma la nostra petizione per chiedere alla Regione Veneto di individuare e fermare tutti gli scarichi di PFAS nelle aree colpite dalla contaminazione, e di abbassare i limiti di PFAS consentiti nelle acque potabili.

La mappa dell’emergenza


La contaminazione da PFAS nelle acque di falda e dei fiumi in Veneto, rilevata da ARPAV tra il 2013 e il 2016.

La contaminazione riguarda un’area abitata da oltre 350 mila persone compresa tra le province di Vicenza, Verona e Padova.

Gli abitanti delle aree maggiormente contaminate, sottoposti ad esami clinici, hanno scoperto di avere valori di PFOA nel sangue (un tipo di PFAS) 20 volte superiori rispetto a popolazioni italiane che vivono in aree non inquinate. Livelli molto alti di PFAS possono essere associati a forti rischi per la salute, tra cui complicazioni in gravidanza, alcune forme tumorali, colesterolo e problemi alla tiroide.

Gli Assessorati all’Ambiente e alla Salute della Regione Veneto hanno la responsabilità della salute dei cittadini, e non possono rimanere indifferenti di fronte a questa emergenza.

SOSTANZE SENZA LIMITI

Se in Veneto venissero applicati gli stessi limiti (ovvero livelli di sicurezza) di PFAS nelle acque potabili, adottati in altre nazioni, in molti comuni la fornitura d’acqua potabile verrebbe immediatamente sospesa.

* Si riferisce alla somma di undici PFAS (PFBS, PFHxS, PFOS, 6:2 FTS, PFBA, PFpeA, PFHxA, PFHpA, PFOA, PFNA, PFDA).
Questo grafico mostra il confronto tra i livelli di sicurezza relativi alla presenza di alcuni PFAS (PFOA e PFOS) nelle acque potabili, stabiliti in Veneto, con quelli adottati in altri Paesi.Negli Stati Uniti (Ohio-West Virginia) si è verificato un caso simile a quello Veneto. Ma qui le aziende responsabili sono state già condannate a risarcire le vittime dell’inquinamento.

PFAS NELL’ACQUA POTABILE:
I DATI UFFICIALI

Di fronte ad un inquinamento così grave, che interessa un bene vitale come l’acqua potabile, i cittadini hanno il diritto alla massima trasparenza delle informazioni.

Solo dopo un’istanza pubblica presentata alla Direzione Prevenzione, Sicurezza Alimentare e Veterinaria dell’Area Sanità e Sociale della Regione Veneto, siamo riusciti ad ottenere l’accesso agli atti e ai dati sulla presenza di PFAS nell’acqua potabile nei singoli comuni appartenenti a cinque ULSS Venete.

Vogliamo dare a tutti la possibilità di consultare questi dati.

Per questo, abbiamo realizzato un grafico interattivo che permette di conoscere la concentrazione di PFAS nell’acqua potabile in oltre 90 comuni veneti, confrontandola con quella dei centri abitati limitrofi e soprattutto con i limiti di sicurezza di altri Paesi: Stati Uniti e Svezia, dove i livelli tollerati di PFAS sono molto al di sotto di quelli veneti.

I dati relativi al 2016, dimostrano che più di 130 mila cittadini veneti, hanno ricevuto nell’ultimo anno acqua potabile che negli Stati Uniti non è considerata sicura per la salute umana. Il numero sale a circa 200 mila abitanti se questi valori vengono confrontati con i livelli di sicurezza adottati in Svezia.

Leggi i dati. Per ogni singolo comune presente nel grafico, le barre colorate indicano il livello di PFAS rilevato nell’acqua potabile dei singoli comuni. Il cerchio rosa identifica invece il livello di concentrazione massimo consentito negli USA o in Svezia.

Confronta con Stati Uniti o Svezia. Negli Stati Uniti il limite di PFAS (PFOA e PFOS) oltre cui viene sospesa l’erogazione di acqua potabile è di 70 nanogrammi per litro.
In Svezia la concentrazione di PFAS consentita nell’acqua potabile è pari a 90 nanogrammi per litro, ma è riferita alla somma di ben undici composti.

I PFAS nelle scuole. Abbiamo analizzato l’acqua di 18 scuole primarie.
In più della metà dei campioni analizzati abbiamo rilevato valori di PFAS superiori a quelli ritenuti sicuri in Svezia e Stati Uniti.
I punti sulla mappa indicano tutte le scuole oggetto del campionamento.

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