Se avvenisse un’eruzione del Vesuvio, cosa dovremmo aspettarci?
3Certamente il Vesuvio è riconosciuto come uno dei vulcani più pericolosi al mondo, sia per le sue caratteristiche morfologiche che per l’incomprensibile propensione di milioni di persone che hanno deciso di costruire e comprare casa su una bomba ad orologeria. Ma se il Vesuvio dovesse davvero eruttare, cosa bisognerebbe aspettarsi?
Poi, i detriti incandescenti comincerebbero a cadere a terra, rendendo le acque bollenti e ricoprendo il terreno di uno spesso strato di cenere. I tetti delle case si sbriciolerebbero sotto la pesante coltre di detriti e le automobili non potrebbero muoversi.
Quanto proposto non è la tragica trama di un film catastrofico, ma lo scenario descritto in un articolo comparso su Nature a firma di Katherine Barnes. Sebbene possa sembrare inverosimile, gli amministratori locali stanno rivalutando gli elevati rischi derivanti dai loro ‘cigni neri’, termine usato per descrivere eventi naturali catastrofici improbabili, ma potenzialmente catastrofici, soprattutto dopo il devastante tsunami giapponese.
Le valanghe di cenere e detriti, chiamati flussi piroclastici, hanno viaggiato per oltre 20 km, ricoprendo tutta l’attuale area urbana della città di Napoli. “I depositi sono arrivati in pieno centro di Napoli, raggiungendo uno spessore di 4 metri”, spiega Sheridan. “Ma anche pochi centimetri sarebbero stati sufficienti a causare la morte di tutti”.
La zona rossa, quella più vicina al vulcano, è considerata la più interessata ai flussi piroclastici, tanto che il piano prevede l’evacuazione di tutti i 600 mila residenti prima dell’eruzione.
Alcuni scienziati si dicono d’accordo con questo approccio. “Non si può scommettere tutto sul peggiore dei casi in assoluto. Bisogna ridurre il rischio in modo razionale”, spiega Warner Marzocchi dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia di Roma. Una completa evacuazione di Napoli, con i suoi 3 milioni di residenti, “sarebbe impossibile da gestire”.
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3 commenti
Quella descritta è un eruzione con indice di esplosività pari a 6, una cosa che il Vesuvio può fare benissimo (e ha già fatto diverse volte), purtroppo.
Comunque, il Vesuvio si sta già risvegliando. A poco a poco sta dando segnali della sua attività con aumento di terremoti, l’acqua nei pozzi che talvolta si riscalda, emissioni velenose (in mare), anche se l’eruzione non è imminente, tan’è che è ancora allerta verde.
Non sono d’accordo quando si dice che ,dopo l’eruzione del 1944,il Vesuvio e’ entrato misteriosamente in una fase di quiescenza.L’attivita’ del vulcano e’ stata sempre intervallata da periodi di riposo anche lunghissimi.Quindi non c’e’ nulla di misterioso.
E allora si informi sul nostro articolo “le eruzioni del vesuvio” cosa è accaduto fino al 1907, così capirà che l’intervallo in atto è il più lungo degli ultimi 500 anni