Le proprietà esorcistiche della Medaglia o Croce di San Benedetto

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Le proprietà esorcistiche della Medaglia o Croce di San Benedetto… anche contro i fulmini

Le origini della medaglia di San Benedet­to sono antichissime e le sue proprietà contro il maligno si tramandano attraverso i secoli
Redazione Blue Planet Heart

La Croce-medaglia di San Benedetto ha un’origine antica, ma non risale direttamente al Santo. Se ne trova notizia già nel secolo XI, in seguito alla guarigione miracolosa di un giovane, un certo Brunone dei Conti di Egisheim-Dagsburg, che poi si fece monaco benedettino e divenne più tardi papa san Leone IX, che ne aveva disegnato il modello.

In questa Medaglia era incisa una Croce con all’interno della stessa le lettere: CSSML – NDSMD e ai lati della croce le lettere CSPB.

Ma questa primissima medaglia era destinata a subire diverse variazioni.

Infatti presumibilmente a causa della devozione al SS. Nome di Gesù diffusa da San Bernardino, iniziò a circolare la medaglia del Santo Nome

La medaglia al centro presentava il Trigramma di Cristo IHS sormontato dalla Croce, attorniate dalle lettere VRSNSMV – SMQLIVB.

In un tempo non meglio precisato si pensò di unire le due medaglie così la nuova Medaglia aveva da un lato quella del SS. Nome di Gesù con le varie lettere, mentre dall’altro lato la Medaglia di San Benedetto con le proprie lettere.

Dopo qualche tempo le due Medaglie furono fuse una dentro l’altra mettendo quella di San Benedetto al centro di quella del SS. Nome al posto del Trigramma, il quale fu posizionato sopra tra le due serie di lettere che abbiamo visto. Nell’altra faccia della Medaglia inserirono San Benedetto.


Ma la sua fama si diffuse in seguito a un processo per stregoneria in Baviera nel 1647. Nella località di Natternberg, alcune donne furono giudicate come streghe, e nel processo dichiararono che non avevano potuto danneggiare l’abbazia benedettina di Metten, perché era protetta dal segno della Santa Croce. Si cercò allora nel monastero e si trovarono dipinte rappresentazioni della croce, con l’iscrizione che conosciamo già, la stessa che accompagna sempre anche la medaglia.

Grazie a questo particolare evento la Medaglia venne diffusa sempre più in diverse taglie e forme.

Ma quelle iniziali misteriose non potevano essere interpretate, fino a che, in un manoscritto della biblioteca del monastero di Metten nel 1414, e conservato oggi nella Biblioteca Statale di Monaco (Clm 8201), si notò un’immagine di San Benedetto, con quelle parole. Un manoscritto anteriore, del secolo XIV e proveniente dall’Austria, e che si trova nella biblioteca di Wolfenbüttel (Helmst 2°,  35j), sembra essere stato l’origine dell’immagine e del testo.

Nel secolo XVII J. B. Thiers, erudito francese, la giudicò superstiziosa, per gli enigmatici caratteri che l’accompagnano, ma il Papa Benedetto XIV l’approvò nel 1742 e la formula della sua benedizione si incorporò al Rituale Romano

Nel secolo XIX si verificò un rinnovato fervore per la Croce-medaglia, sviluppato in Francia grazie allo zelo di Léon-Papin Dupont (1797-1876), chiamato il “santo uomo di Tours”. Uomo molto fervoroso, con molte relazioni negli ambienti ecclesiastici e dotato di gran generosità e carità, diffuse la devozione per il Sacro Volto, e propagò anche l’uso della medaglia di San Benedetto.

Nell’opera di Dom Guéranger si riferiscono grazie e miracoli attribuiti all’invocazione del Santo ed alla medaglia. La prima edizione dello scritto dell’abate di Solesmes risale a 1862, ma è anteriore, del 1849, un’opera dell’abate di San Paolo fuori le Mura, D. Francesco Leopoldo Zelli Iacobuzzi (1818-1895), la quale, fu pubblicata in francese per l’iniziativa di Dupont e che Dom Guéranger usò nel suo proprio lavoro. In quest’opera, l’autore, che fu tra i sostenitori degli sforzi di riforma monastica nella sua patria, fa la storia della medaglia ricorrendo ad autori di fama, e questo testo ebbe influenza su coloro che scrissero sulla questione in Francia.

Però questa medaglia doveva subire ancora un ultima modifica operata nel 1880, per ordine e sotto la supervisione del Priore di Montecassino Bonifacio Krug OSB.

Così come oggi la si conosce, la medaglia fu disegnata dal monaco di Beuron, Desiderio Lenz, e fatta coniare per il Giubileo benedettino del 1880. Quell’anno si celebrava il 14° centenario della nascita di San Benedetto da Norcia, e gli abati di tutto il mondo si riunirono a Montecassino, da dove la medaglia si disseminò per tutto il mondo ovunque grazie le sono state attribuite.

Nel celebrare il XIV centenario della nascita di San Benedetto si decise di “ridisegnare” la medaglia, stabilendo che da quel momento quella sarebbe stata considerata la “Medaglia di San Benedetto”.

Papa Benedetto XIV ideò il disegno della croce col “Breve” del 1742, e approvò quindi la medaglia concedendo delle indulgenze a coloro che la portavano con fede.

Sul diritto della medaglia, si può vedere San Benedetto che tiene nella mano destra una croce elevata verso il cielo e nella sinistra il libro aperto della santa Regola. Sull’altare é posto un calice dal quale esce una serpe per ricorda­re un episodio accaduto a San Benedetto: il Santo, con un segno che proveniva dalla croce, avrebbe fran­tumato la coppa contenente il vino avvele­nato datogli da alcuni monaci attentatori. Attorno alla medaglia, sono coniate que­ste parole: “EIUS IN OBITU NOSTRO PRESENTIA MUNIAMUR” (Possiamo esse­re protetti dalla sua presenza nell’ora della nostra morte)

Queste parole, scritte attorno alla croce, sono quelle che Benedetto pronunciò rispondendo alla tentazione del demonio.


Come detto sopra, la devozione della Medaglia o Croce di San Benedetto, divenne popolare intorno al 1050, dopo la guarigione miracolosa del giovane Brunone, figlio del conte Ugo di Eginsheim in Alsazia. Brunone, secondo alcuni, fu guarito da una grave infermita’, dopo che gli fu offerta la medaglia di San Benedetto. Dopo la guarigione, divenne monaco benedettino e poi papa: si tratta di san Leone IX, morto nel 1054. Tra i propagatori bisogna annoverare anche san Vincenzo de’ Paoli.


I fedeli nei secoli hanno sperimentato la sua potente efficacia mediante l’intercessione di S. Benedetto, nei seguenti casi:

-contro i malefici e le altre opere diaboliche

-per allontanare da qualche luogo gli uomini male intenzionati

-per curare e sanare gli animali dalla peste oppure oppressi dal maleficio

-per tutelare le persone dalle tentazioni, dalle illusioni e vessazioni del demonio specie quelle contro la castità

-per ottenere la conversione di qualche peccatore, particolarmente quando si trova in pericolo di morte

-per distruggere o rendere inefficace il veleno

-per allontanare la pestilenza

-per restituire la salute a quelli che soffrono di calcolosi, di dolori ai fianchi, di emorragie, di emottisi; a quanti sono morsi da animali contagiosi

-per ottenere l’aiuto divino alle mamme in attesa onde evitare l aborto

-per salvare dai fulmini e dalle tempeste

SIGNIFICATO DELLE INIZIALI SULLA MONETA

Parte anteriore

San Benedetto è mostrato al centro della medaglia. Nella mano destra tiene una croce. La croce rappresenta la potenza salvifica di Cristo e l’opera di evangelizzazione dei Benedettini nel corso dei secoli. Nella sua mano sinistra c’è un libro contenente la Santa Regola del suo ordine.

Alla sua destra c’è una tazza rotta. Si diceva che questa coppa fosse stata avvelenata da monaci ribelli che non erano a proprio agio con San Benedetto. La coppa si ruppe quando San Benedetto fece un segno della croce su di essa che gli salvò la vita.

Alla sua sinistra c’è un corvo. Il corvo porta una pagnotta di pane avvelenato che i monaci cercarono di dare a San Benedetto.

Sopra la testa ci sono le parole: Crux Sancti Patris Benedicti (Croce del Santo Padre Benedetto). Intorno al bordo ci sono le parole: Ejus en obitu nostro praesentia muniamus. (Possiamo noi essere rafforzati dalla Sua presenza nella nostra morte).

Sotto i suoi piedi ci sono le lettere: EX SM CASINUM MDCCCLXX (Da Santo Monte Cassino, 1880).

Parte posteriore della medaglia

Il retro della medaglia è dominato da una grande croce.

Su ciascuno dei quattro lati della croce: C.S.P.B. (Crux Sancti Patris Benedicti): “Croce del Santo Padre Benedetto”
In linea verticale della croce: C.S.S.M.L. (Crux Sácra Sit Mihi Lux): “Che la Santa Croce sia la mia luce”
Linea orizzontale della croce: N.D.S.M.D. (Non Draco Sit Mihi Dux): “Che il diavolo non sia la mia guida”

A partire dalla parte superiore, in senso orario e attorno al bordo, appaiono le iniziali della frase di esorcismo:

V.R.S. (Vade Retro Satan): “Allontana Satana”
N.S.M.V. (Non Suáde Mihi Vána): “Non suggerirmi vanità”
S.M.Q.L. (Sunt Mála Quae Libas): “Le cose cattive sono ciò che offri”.
I.V.B. (Ípse Venéna Bíbas): “Bevi tu stesso il tuo veleno”.
PAX: Pace

Si recita poi così: “La Santa Croce sia la mia luce e il Diavolo non sia la mia guida. Ritirate Satana. Non suggerisci vanità. Le cose cattive sono ciò che offri. Bevi tu stesso il tuo veleno. Pace”.

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