In passato anche l’esorcista usato contro le trombe marine!

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In passato anche l’esorcista usato contro le trombe marine!

Di fronte alla minaccia delle trombe marine, viste come segni del demonio, in passato i marinai si affidavano a rituali che ricordano veri e propri esorcismi

Ritratto di Mario Giuliacci

in redazione Col. Mario Giuliacci
www.meteogiuliacci.it

In passato i marinai vedevano nelle trombe marine vere e proprie manifestazioni demoniache che, in quanto tali, andavano affrontate con l’ausilio della fede. Per questo motivo spesso i marinai portavano con sé un caratteristico coltello dall’impugnatura nera, noto come la cultellë di sandë libborië, utilizzato per esorcizzare, letteralmente, l’eventuale tromba marina.

Il rituale prevedeva che uno degli ufficiali della nave si inginocchiasse di fronte all’albero maestro tenendo il pugnale fra le mani, dopodiché uno dei marinai cominciava a recitare i versi del Vangelo di Giovanni, e quando arrivava a leggere le parole “et verbum caro factum est et abitavi in nobis” l’ufficiale si volgeva verso la tromba marina facendo il gesto di tagliarla in due con il pugnale. Nelle intenzioni degli uomini di mare ciò doveva causare il pressoché istantaneo dissolvimento del violento fenomeno atmosferico, anche se è facile immaginare gli scarsi risultati in realtà ottenuti.

In ogni caso il rituale era così diffuso che persino Cristoforo Colombo ne fece uso. Nel 1502, durante il suo quarto viaggio nelle Americhe, il navigatore italiano infatti incontrò una potente tromba marina in pericoloso avvicinamento alla sua nave e procedette quindi con il rituale d’esorcismo: anziché fare il gesto di tagliare il vortice egli però tracciò un cerchio tutt’attorno a sé e, narra la leggenda, come per miracolo la tromba marina risparmiò la nave, passandole accanto senza colpirla.

L’usanza resistette anche in tempi più moderni e ancora alla fine del XIX veniva usato in modo diffuso, anche se il pugnale era stato oramai sostituito dalle armi da fuoco, probabilmente nella speranza che l’efficienza di armi così potenti potesse qualcosa, al di là della religione, contro la furia della natura. In particolare lo scrittore Slater Brown, nel suo libro World of the Wind, narra che nel 1889 il capitano della corrazzata Pensacola, in navigazione al largo delle coste africane, diede ordine di cannoneggiare un gruppo trombe marine e, senz’altro più per un caso fortuito che per effettiva reazione alle palle di cannone, una di esse si dissolse.

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