L’illusione dell’iperattività per celare la depressione

0

L’illusione dell’iperattività per celare la depressione

La depressione si nasconde spesso dietro una vita frenetica. Chi soffre di depressione tenta la fuga da se stesso e per farlo si riempie di impegni, di incontri mondani, di amici, di telefonate, di azioni inutili, pur di non vedere quella parte che soffre.
www.fisicaquantistica.it

Esistono persone in piena depressione che a prima vista sembrano l’esatto contrario: rapide, dinamiche, sempre in movimento, loquaci. Anche il loro aspetto apparentemente è un inno al vitalismo: muscolatura tonica (non di rado praticano sport, a volte estremi), portamento deciso, testa alta. Insomma, tutto di loro sembra dirci: “Io non so cosa siano la tristezza e la depressione, vivo a 300 all’ora, faccio 1000 cose al giorno e mi va bene così”.

Conseguentemente, la vita di questi individui appare molto ricca (hanno l’agenda fitta di numeri e di appuntamenti), sono spesso dirigenti, professionisti, imprenditori di successo, ma anche artisti e creativi in genere.

Se non mi fermo mai, posso non pensare alla mia depressione

Queste persone appaiono trascinate dal bisogno di essere costantemente in movimento, senza spazio per il riposo o la riflessione. Uno stile di vita iperattivo che nasconde qualcosa: un profondo malessere esistenziale – la depressione appunto – da cui è “obbligatorio” fuggire.

Essere sempre pronti, scattanti, tesi come prima di una gara, nasconde l’angoscia e la paura della stasi, dei momenti in cui, soli con se stessi, è più facile entrare in contatto con la propria parte sofferente, quindi con la depressione.

Fuggono dalle relazioni vere ma sarà il corpo a “restituire” la depressione

Le relazioni interpersonali di questi individui sembrano ricche e interessanti. Se si indaga più a fondo, tuttavia, ci si accorge che spesso vivono ogni relazione in modo superficiale e non hanno nemmeno un amico vero. Tanti rapporti occasionali, ma un estremo disagio nel vivere una relazione più stabile e matura.

Anzi, gli iperattivi che soffrono di depressione fuggono non appena “sentono” emergere un sentimento più profondo: un rapporto più stretto potrebbe mettere a nudo il nucleo angoscioso dal quale stanno scappando. Cosa può fermare questo comportamento? Il corpo, che con la sua intelligenza, può “scegliere” di ammalarsi per cercare una pausa. È un momento delicato, poiché la depressione latente può entrare in scena in modo inatteso e clamoroso. Ma soltanto dopo questo “faccia a faccia” con la propria sofferenza, sarà possibile uscirne e utilizzare le proprie risorse in modo meno parossistico.

Le tecniche utili contro questo tipo di depressione

La parola chiave è cambiare ritmo. L’iperattivo va sempre alla stessa velocità: la massima. Per uscire da questa prigione deve riscoprire la sua capacità di cambiare passo, e di adattarlo alle esigenze reali. Così si crea lo spazio per l’emergere di nuovi stati di coscienza e ciò che la velocità soffoca, può ora emergere.

Prova questi semplici esercizi:

– Al mattino: Appena sveglio vai già a mille. Prova invece a fare colazione rallentando ogni singolo gesto, e osservandoti attentamente mentre agisci. Questo comportamento, di per sé, provoca un immediato rallentamento dei percorsi neuronali.

– Al pomeriggio: Trova dieci minuti per un semplice esercizio fisico. L’importante e che nell’eseguirlo cambi la velocità: prima rapida, poi lenta, poi rapida. In questo modo il corpo stacca dalla frenesia in cui è gettato e può subentrare la calma.

– Alla sera: Tornato dal lavoro, in genere ti attacchi al telefono per organizzare subito aperitivi o serate. Prova invece a fare una cosa sola, fino in fondo: può essere leggere un libro o guardare un programma televisivo. Così l’attenzione si stacca da te stesso, si può perdere, e rallentare.

Fonte: https://www.riza.it/psicologia/depressione/2277/quando-la-depressione-sembra-il-suo-contrario.html

Share.

Leave A Reply