Ecco perché la previsione della neve è la più difficile in assoluto

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Ecco perché la previsione della neve è la più difficile in assoluto

La possibilità che i fiocchi di neve raggiungano il suolo dipende da molti fattori. Basta un errore di 1°C perché si passi da “neve sì”a “neve no

Ritratto di Mario Giuliacci

in redazione Col. Mario Giuliacci
www.meteogiuliacci.it

La possibilità che i fiocchi di neve sopravvivano durante tutta la fase di caduta nell’atmosfera dipende prevalentemente 4  fattori: livello  nel quale salendo di quota si raggiunge la temperatura di zero gradi (livello zero termico), temperatura media dello strato tra il livello dello zero termico e il suolo, umidità dello strato tra la base della nube e il suolo, dimensione  e peso dei fiocchi

  • Il livello dello zero termico

Il livello dello zero termico ( freezing level) è l’altitudine (altezza rispetto al livello del mare) al di sotto della quale la temperatura dell’aria passa da valori negativi a valori positivi

Se lo strato d’aria tra la nube e il suolo sottostante è interamente sotto zero – ovvero lo zero termico è al suolo – è ovvio che il fiocco di neve riuscirà a toccare terra come tale.

 Se invece l’aria racchiusa tra la quota dello zero termico e il suolo è a temperatura positiva e se il suo spessore è in media superiore a 1000 metri, vi è il rischio che la neve, costretta nella caduta a restare troppo a lungo in un ambiente sopra zero gradi, possa trasformarsi in pioggia prima ancora di toccare terra.

  • Temperatura media dello strato tra il livello dello  zero termico e il suolo

La possibilità che il fioco raggiunga il suolo non dipende solo dal livello dello zero termico ma anche dalla temperatura media dello strato a temperatura positiva al di sotto della nube. Vi sono al riguardo varie possibilità:

  • L’altezza h dello zero termico – ovvero la differenza tra la sua altitudine e l’altitudine del suolo sottostante – è più di  1000 metri

La neve si scioglierà prima di raggiungere il suolo anche qualora la temperatura media dello strato intorno a 1 °C

  • L’altezza  dello zero termico è minore di 700 metri e lo strato d’aria sottostante supera in media lo zero appena di 1-2 °C

In questo caso la neve è quasi sicura

  • L’altezza dello zero termico è intorno a 800-900, metri ma la temperatura media dello strato è appena 0,5-1 °C

La neve riesce di solito a raggiungere il suolo

  • L’altezza delle zero termico è 600-700 metri ma la temperatura media dello strato sottostante è di 3-4  °C sopra zero

Al suolo giungerà con elevate probabilità pioggia

  • l’altezza dello zero termico è intorno 800-900m ma al suolo vi è uno strato di 200m circa a temperatura negativa. Il fiocco di neve arriva probabilmente fino al  suolo

L’effetto della temperatura su fiocco di neve è importante anche nel caso di temperature sotto zero nei primi 100-200m adiacenti al suolo,  condizione frequente in inverno a seguito del raffreddamento notturno.  Ad esempio se il livello delle zero termico è 800m e al suolo vi è uno strato spesso 200m a temperatura negativa, allora il fiocco di neve scenderà in uno strato a temperatura positiva di appena 600m e quindi è quasi certa che la neve arrivi al suolo senza sciogliersi completamente.

Una utile empirica formula ideata da Giuliacci per calcolare lo spessore H dello strato a temperatura positiva è

H = 700/Tm

ove Tm  è al temperatura media tra il livello dello zero termico (0°C) e la temperatura positiva al suolo  (Ts  ) ovvero

Tm  = (0 + Ts )/2 = Ts /2

Basta un errore di previsione di 1°C perché si passi da “neve sì” a “neve” o viceversa. Eguale effetto avrebbe spesso un errore appena  di 100m nella previsione dello zero termico.

  • Umidità dello strato sottostante la nube

Se lo strato d’aria nei primi 500-1000 metri è alquanto secco (umidità relativa sotto il 40%) allora una parte del fiocco evaporerà durante la caduta e questo rende più difficoltoso il suo arrivo al suolo. In questi casi la neve arriverà al suolo solo se lo strato a temperatura positiva è  in media sotto i 600 metri, ammesso che  la temperatura media dello strato caldo sia inferiore a 1-2 gradi.

  • Dimensioni e peso dei fiocchi

Ipotizzando che il fiocco di neve guadagni calore dall’ambiente circostante per irraggiamento (infrarosso) e che tale calore vada speso  per la fusone del fioco di neve, si può dimostrare che  il  percorso H  necessario alla totale fusione del fiocco è legato al temperatura media  Tm  dello strato  H a temperatura  positiva, alla densità ρ  del fiocco e alla sua dimensione D dalla semplice relazione  (relazione ricavata da Giuliacci

H = (kρ2 D)/Tm

E’ evidente che il percorso fatto senza fondere è, a parità di temperatura positiva dello strato, è tanto maggiore quanto maggiore è in prima istanza la densità ρ del fiocco e in seconda luogo la sua dimensione D.  Insomma fiocchi pesanti e grandi sono quelli che possono percorrere lunghi tratti H sotto la nube, senza fondere, sempre nell’ipotesi che la temperatura Ts  positiva  sia inferiore a 2-3 °C. Capirete te che prevedere la dimensione approssimata di D sia molto arduo. Noi qualche trucco lo abbiamo ricavato ma non c’è più spazio per parlarne.

Articolo tratto dall’Opera

La neve- editore AlphaTest – Autore Mario Giuliacci et alias

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