IL VIDEO DELL’ANIMAZIONE DELLO TSUNAMI GENERATO DAL TERREMOTO DI Mw 9.0/9.2 DEL 26 GENNAIO 1700 NELLA ZONA DELLA CASCADIA

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IL VIDEO DELL’ANIMAZIONE DELLO TSUNAMI GENERATO DAL TERREMOTO DI Mw 9.0/9.2 DEL 26 GENNAIO 1700 NELLA ZONA DELLA CASCADIA

Redazione Blue Planet Heart
Tratto da Pacific Tsunami Warning Center

Poco prima della mezzanotte del 27 gennaio 1700 uno tsunami colpì le coste del Giappone senza alcun preavviso poiché nessuno in Giappone aveva avvertito il terremoto che doveva averlo provocato. Quasi 300 anni dopo scienziati e storici in Giappone e negli Stati Uniti hanno risolto il mistero di ciò che ha causato questo “tsunami orfano” attraverso un’attenta analisi dei documenti storici in Giappone, nonché storie orali di nativi americani, depositi di sedimenti e foreste fantasma sommerse nel Pacifico nord-occidentale del Nord America, una regione nota anche come Cascadia.


Hanno così compreso che, questa regione geologicamente attiva, la Cascadia Subduction Zone, non solo ospita vulcani attivi, ma produce anche terremoti cosidetti “megathrust” capaci di generare tsunami devastanti che attraversano poi l’oceano Pacifico.
Confrontando gli anelli degli alberi morti con quelli ancora vivi, si è ricavato quando l’ultimo di questi grandi terremoti colpì la regione. Gli alberi morirono tutti nell’inverno del 1699-1700 quando le coste del nord della California, dell’Oregon e dello stato di Washington collassarono improvvisamente per 1-2 metri, inondandoli di acqua di mare. Quel movimento su un’area così ampia richiede un terremoto molto grande per spiegarlo, forse grande come un 9.2 di magnitudo, paragonabile al Terremoto dell’Alaska del 1964. Un terremoto del genere avrebbe spaccato la crosta terrestre per l’intera lunghezza dei 1000 km che caratterizzano la faglia presente nella zona di subduzione della Cascadia causando un forte scuotimento che sarebbe potuto durare per 5 minuti o forse più. Lo tsunami generato avrebbe attraversato l’Oceano Pacifico fino a raggiungere il Giappone in circa 9 ore, quindi il terremoto dovrebbe essere avvenuto nella zona della Cascadia intorno alle 21 ora locali del 26 gennaio 1700 (05:00 UTC del 27 gennaio).

Block diagram of southwest B.C. showing the Juan de Fuca plate descending beneath North America along a subduction zone.

Oggi Il PTWC può anche creare un’animazione di uno tsunami storico con lo stesso strumento che si utilizza per determinare i rischi di tsunami in tempo reale per qualsiasi maremoto di oggi: Il modello di previsione tempo reale degli tsunami (RIFT) . Il RIFT prende le informazioni del terremoto come input e calcola come le onde si muovono attraverso gli oceani, prevedendo la loro velocità, lunghezza d’onda e ampiezza. 

Questa animazione mostra questi valori attraverso il movimento simulato delle onde mentre viaggiano attraverso gli oceani del mondo e si può vedere anche la distanza tra le creste successive dell’onda (lunghezza d’onda), così come la loro altezza (mezza ampiezza) indicata dal loro colore. Ancora più importante, il modello mostra anche cosa succede quando queste onde di tsunami colpiscono la terraforma, informazioni che servono al PTWC per emanare bollettini di pericolo tsunami per le coste colpite.

Fin dall’inizio l’animazione mostra tutte le coste coperte da punti colorati.

Queste sono inizialmente di un colore blu come l’oceano per indicare il normale livello del mare, ma come il maremoto le raggiunge esse cambiano colore per rappresentare l’altezza delle onde, e spesso questi valori sono superiori a quelli delle acque profonde in mare aperto. Lo schema dei colori si basa sui criteri avvisi di PTWC, con il blu-verde che rappresenta “nessun rischio” (meno di 30 cm.), il colore giallo-arancio che indica bassa pericolosità con la raccomandazione di stare lontani dalle coste (da 30 a 100 cm),colore rosso acceso indica pericolo significativo che richiede l’evacuazione (da 1 a 3 metri) e il rosso scuro che indicano un pericolo grave, con eventualmente, la necessità di richiedere un secondo step di evacuazione (superiore a 3 metri).

Verso la fine di questa animazione con la simulazione di 36 ore di attività dello tsunami, il filmato mostra una “mappa energetica” che rappresenta il massimo aumento del livello del mare in mare aperto causata dallo tsunami, un modello che indica che l’energia cinetica dello tsunami non era distribuita uniformemente attraverso l’oceano ma forma un “beam” altamente direzionale, tale da mostrare che lo tsunami era molto più grave nel mezzo del “fascio” di energia rispetto ai suoi lati. Questo modello viene confermato anche dagli impatti costieri, notare infatti come le coste direttamente nel “beam” sono colpite da onde di maggiore intensità di quelle ai lati di esso.

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