Nel mondo si spende sempre di più per armi ed eserciti: record storico nel 2017

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Nel mondo si spende sempre di più per armi ed eserciti: record storico nel 2017

Le spese sono cresciute dell’1,1 per centro arrivando a 1739 miliardi di dollari. A stabilirlo è l’ultimo rapporto Sipri.
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Un nuovo allarmante record storico quello documentato dall’ Istituto internazionale di Stoccolma per le ricerche sulla pace: le spese militari crescono sempre più e i maggiori esportatori di armi sono Stati Uniti, Russia, Cina, Francia e Germania, i quali concentrano da soli il 74% del volume totale delle esportazioni.

La situazione mondiale

Secondo il Sipri dal 2012 al 2016 le importazioni di armi da parte degli Stati medio orientali sono aumentate dell’86% e rappresentano il 29% di quelle mondiali. L’Italia è al 12esimo posto (in discesa di una posizione) con 29,2 miliardi, mentre l’Arabia Saudita che è il secondo importatore mondiale di armi ha registrato un aumento del 212%, il Qatar del 245%.

Ma il paese che in assoluto ha importato più armi è stata l’India: + 13% dell’import totale con un aumento del 43% rispetto al quinquennio precedente. E’ sensibilmente diminuito l’import (-36%) degli stati europei.
Come si legge nel rapporto, i paesi che hanno maggiormente aumentato la spesa militare sono Stati Uniti, Cina, Arabia Saudita, India, mentre la Russia ha dovuto diminuirle a causa delle sue difficoltà economiche e dell´aumento del debito sovrano ma prosegue a ritmo accelerato l´ammodernamento del suo arsenale sia nucleare, sia convenzionale, sia per la cyberwar.

armi sipri

La situazione in Italia

In Europa a spendere di più è  il Regno Unito seguito da Francia Germania e Italia. Nello specifico le bombe italiane viaggiano in tutto mondo e l’export non conosce crisi: l’Italia si colloca al 12esimo posto (in discesa di una posizione) con 29,2 miliardi.

Ricordiamo che per spese militari si intendono tutte quelle spese governative per le attuali forze e attività militari, inclusi salari e sussidi, spese operative, acquisti di armi e attrezzature, costruzione militari, ricerca e sviluppo, amministrazione centrale, comando e supporto.

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Meno armi, più fondi per i veri bisogni umani!

Di fronte a questo continuo scelta di investimento militare da parte di tutti Paesi del mondo la campagna globale sulle spese militari (GCOMS), le cui “Giornate di azione” internazionali si concluderanno proprio domani, ribadisce la richiesta di una riduzione della spesa militare con conseguente spostamento di fondi su altre più urgenti necessità. Che andrebbero a favore delle popolazioni di tutto il mondo.

“I fondi attualmente destinati ad usi militari devono essere urgentemente reindirizzati verso i veri bisogni umani! I fondi che oggi vengono spesi negli eserciti sono necessari invece e con urgenza per ridurre le disuguaglianze, per aumentare la cooperazione mondiale, per eliminare le ingiustizie energetiche, per sfidare le dinamiche che stanno spingendo la massiccia crisi di rifugiati e sfollati, per implementare regolamenti globali di mercato basati sulle persone e per costruire un mondo pacifico” si legge nella Dichiarazione internazionale diffusa dalla GCOMS.

Produrre e vendere armi è un affare molto redditizio che uccide le persone, mentre l’acquisto di armi sottrae denaro da obiettivi positivi centrati sulle esigenze umane.

Dominella Trunfio

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