Potremmo aver appena scoperto dove è finito un grosso frammento mancante della crosta terrestre

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Potremmo aver appena scoperto dove è finito un grosso frammento mancante della crosta terrestre

I geologi sono rimasti perplessi per più di un secolo da qualcosa che chiamano “La grande anticonformità”, che è il nome dato a enormi quantità di tempo mancanti dal registro geologico. Ora, un nuovo articolo spiega che questo sarebbe il prodotto dell’eccezionale erosione glaciale che si è avuta durante il periodo noto come “Palla di neve”, quando quasi tutto il pianeta era coperto di ghiaccio.

Questa discontinuità rappresenta una interruzione nel registro sedimentario, come quando l’età delle rocce salta bruscamente perché una serie di rocce vengono erose prima di essere coperte da quelle sostanzialmente più giovani. Un esempio fu notato nel 1869 nel Grand Canyon, e la ricerca successiva lo trovò replicato in tutto il mondo in rocce di età simile, guadagnandosi il nome di The Great Unconformity. Gli autori del nuovo studio hanno calcolato che a causa dell’erosione glaciale una media globale di 3-5 chilometri di strato delle rocce è stata strappata via, quindi “mancante” dal dati.

Anche se la Grande anticonformità non si vede dappertutto sulla Terra, e l’intervallo di tempo mancante varia dipendentemente da dove la località si trovi, il dott. Brenhin Keller del Centro di Geochronologia di Berkeley scrive negli Atti dell’Accademia Nazionale delle Scienze, che la sua scala è davvero enorme. Prima di 500 anni fa, abbiamo circa 0,2 chilometri cubici di roccia sedimentaria conservata per ogni anno dell’esistenza della Terra. In seguito, questo salta a 1 km cubico piuttosto che l’aumento graduale che i modelli dovrebbero vedere man mano che ci avviciniamo a oggi, e Keller e colleghi calcolano un sorprendente 1 miliardo di chilometri cubici di materiale pre-cambriano mancante in più rispetto a  quanto ci si aspetterebbe.

O la sedimentazione aumentò repentinamente all’inizio dell’era Fanerozoica, o ci fu un’erosione molto maggiore prima, secondo quanto affermano gli autori dello studio. Presentano prove per la seconda ipotesi, mostrando che i cristalli dell’epoca in questione hanno isotopi di afnio e ossigeno coerenti con l’erosione della vecchia roccia e depositati a basse temperature. Un picco fenomenale nei tassi di erosione spiegherebbe anche il motivo per cui conosciamo molti crateri di impatto con asteroidi sul pianeta risalenti a meno di 700 milioni di anni fa, ma solo due più vecchi di così.

Tra 717 e 580 milioni di anni fa la Terra attraversò una serie di drammatiche glaciazioni che fanno sembrare quelle recenti come dei leggeri brividi. Anche all’equatore, il pianeta era coperto di ghiaccio che era spesso ammassato altissime

Gli autori propongono che questi possenti ghiacciai abbiano eroso le rocce sedimentarie delle epoche precedenti gettandole in mare, producendo la Grande anticonformità. Sostengono che il tasso di erosione richiesto è del tutto coerente con quello osservato nella moderna Groenlandia. Se la teoria fosse giusta, non solo si spiegherebbe uno dei misteri più longevi della geologia, ma sosterrebbe la teoria in via di sviluppo che l’apparizione dei primi animali in maniera così precode dopo la Terra a Palla di Neve h non è stata una coincidenza. Invece, l’impulso nutritivo prodotto da così tanta erosione ha creato le condizioni per sopravvivere a forme di vita complesse.

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