La Nasa aprirà 3 campioni di suolo lunare rimasti sigillati per 50 anni

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La Nasa aprirà 3 campioni di suolo lunare rimasti sigillati per 50 anni

Tre contenitori di campioni di rocce lunari tenuti sigillati per mezzo secolo stanno per essere analizzati con le moderne tecnologie. Aiuteranno a saperne di più sulla Luna e sul Sistema solare
www.wired.it

Per mezzo secolo la Nasa ha conservato un vero e proprio tesoro proveniente dalla Luna. Ma è arrivato il tempo di svelarlo. Tre contenitori di pietre, sabbia e polvere raccolte durante le missioni Apollo, volutamente tenuti sigillati finora, saranno a breve aperti e affidati a diversi gruppi di ricerca che grazie alle moderne tecnologie cercheranno di rivelarne i segreti, scoprendo di più sul nostro satellite e forse anche sul resto del Sistema solare. Con un occhio sempre rivolto alle future missioni spaziali.

Tra il 1969 e il 1972 gli astronauti delle missioni Apollo raccolsero dalla superficie della Luna e portarono a Terra quasi400 chili tra rocce, sabbia, ciottoli e polvere. La maggior parte fu analizzata in lungo e in largo con entusiasmo dagli esperti di allora, che però decisero di conservare inalterati alcuni reperti perché potessero essere studiati nel futuro, con strumenti e tecnologie più avanzati. Qualcuno fu addirittura congelato per valutare il miglior metodo di conservazione.

La tecnologia disponibile negli anni ’60 e ’70 non era in grado di fare quello che possiamo fare ora”, ha spiegato Jessica Barnes, astronomo dell’Università dell’Arizona che presto metterà le mani su alcuni dei campioni: “Oggi possiamo osservare un minerale e studiarne i dettagli anche molto fini, fino a quasi la larghezza di un capello umano”.

Perché riaprire ora il forziere del tesoro lunare? A voler essere romantici si potrebbe dire che sia perché sono passati 50 anni dallo storico primo passo di Armstrong sul suolo lunare – è un anniversario importante.

Ma, ovviamente, c’è un senso più pragmatico. La Nasa ha da poco confermato l’intenzione di voler riportare l’essere umano sulla Luna, perché ha i mezzi e i soldi. E quando si parte per una missione non c’è niente di meglio che essere preparati. Da qui la decisione di mettere finalmente mano ai campioni lunari conservati.

A questo scopo la Nasa ha da poco annunciato di aver selezionato i nove team che prenderanno i campioni in custodia per scoprire il più possibile sulla loro natura e sulla storia della Luna e del Sistema solare.

Saranno indagini a 360 gradi, che analizzeranno i campioni per scoprire, per esempio, come l’acqua viene immagazzinata in un ambiente privo di atmosfera e dunque esposto… L’ARTICOLO CONTINUA QUI

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