L’erosione della banchisa antartica arriva dal basso

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L’erosione della banchisa antartica arriva dal basso

In Antartide, l’acqua più calda che arriva dall’oceano forma dei canali alla base del ghiaccio che galleggia sul mare, accelerandone il collasso
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L’acqua relativamente calda dell’oceano erode la banchisa antartica dal basso, creando canali che ne accelerano la fratturazione e la fusione. L’allarme è stato lanciato sulle pagine della rivista “Science Advances” da Karen Alley del College of Wooster e colleghi di altri istituti statunitensi.

La banchisa dell’Antartide è costituita da uno spesso strato di ghiaccio che galleggia sulla superficie dell’oceano, circondando per circa tre quarti della sua lunghezza il bordo della calotta glaciale che ricopre la terraferma. Gli studi da satellite dimostrano che più dell’80 per cento del lento flusso del ghiaccio verso il mare inizia proprio sulla terraferma, con la banchisa, trattenuta dalle irregolarità del fondo oceanico simili a pareti di roccia e canyon, che fa da freno.

 

Se però il ghiaccio marino fonde, questo fondamentale meccanismo di contenimento viene meno e il ghiaccio continentale accelera verso il mare, contribuendo a farne salire il livello.

Gli studi hanno chiarito che la maggior parte della fusione della banchisa avviene alla base, ma non in modo uniforme: si concentra dove agiscono forze meccaniche intense. Le masse di ghiaccio che scorrono, infatti, subiscono forti tensioni lungo i loro margini, dove si verificano profonde fratture. Una volta giunte al mare, queste lingue di ghiaccio finiscono per far parte della banchisa, e subiscono alla loro base l’erosione dei pennacchi di acqua marina, relativamente calda e a bassa salinità, che tende a galleggiare più dell’acqua fredda e salata, che rimane in profondità.

Al contatto con lo strato di ghiacco sovrastante, l’acqua marina tende a formare i cosiddetti canali basali, fiumi capovolti – come li descrivono gli autori – che possono arrivare a decine di chilometri di lunghezza per alcuni chilometri di larghezza.

Alley e colleghi hanno scoperto i canali basali alcuni anni fa, e ora hanno raccolto dati sufficienti per dimostrare che nascono proprio lungo i bordi fratturati delle masse di ghiaccio che scorrono più rapidamente. L’acqua calda dell’oceano agisce maggiormente proprio sui punti di ghiaccio più sottili alla base della banchis, che si trovano lungo i margini di scorrimento, erodendoli. Il processo rende infine la banchisa più vulnerabile al collasso. “Stiamo assistendo a un nuovo processo, in cui l’acqua calda taglia la banchisa dal basso”, ha sottolineato Ted Scambos, ricercatore dell’Università del Colorado a Bouldere coautore dell’articolo. “Come un’incisione su una lastra di vetro, le fratture lungo i bordi indeboliscono lo strato di ghiaccio, che così è più libero di scorrere verso l’oceano”.

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