Perchè non ci sono più le nebbie di una volta?
La loro presenza è in netto calo rispetto agli anni ‘60/’70.
di Mario Giuliacci
www.meteogiuliacci.it
Negli anni ‘60-‘70 era pesante il consuntivo annuale dei danni diretti o indiretti provocati dalle nebbie invernali:3000-4000 voli cancellati, con circa 300.000 passeggeri costretti a rimanere a terra, 2000-3000 incidenti stradali con più di 100-150 morti, un costo per la società di circa un migliaio di miliardi di danni. Ma, nonostante il vertiginoso aumento del traffico aereo e stradale verificatosi nell’ultimo ventennio, il resoconto annuale dei danni è addirittura diminuito nell’ultimo decennio perché nel contempo le nebbie sono divenute molto meno frequenti che nel trentennio 50-80, una tendenza che ha mostrato una forte accelerazione negli anni ‘90.
Adesso calate quasi del 70% rispetto agli anni ‘60/’70
Ad esempio, Milano-Linate, negli anni ’60/’70 si registravano in media 1500 ore all’anno con nebbia. Negli anni recenti invece le ore con nebbia si aggirano intorno 400-600. con una diminuzione media del 70%. Analoghe riduzioni sono state osservate però sia nella Val Padana che nelle valli del Centro: 50% ad Ancona,Pescara e Firenze, 45% a Torino, 42% a Roma Urbe, 30% a Vicenza e Bologna, 27% a Venezia, 25% a Brescia e Piacenza.
Due i fattori che hanno favorito il calo delle nebbie
La causa più credibile di questa riduzione è in primo luogo l’aumento delle temperature minime notturne invernali le quali, in Italia, nel corso degli ultimi 40 anni, sono salite in media di 1.5° C rispetto al trentennio precedente. E, siccome le nebbie,almeno sul Centronord della penisola sono provocate, nella quasi totalità dei casi, dal raffreddamento notturno in presenza di cielo sereno, è allora ovvio che, con notti invernali mediamente più calde che nel passato, aumenta la probabilità che il raffreddamento notturno risulti talvolta insufficiente nel provocare la condensazione del vapore acqueo nelle microscopiche goccioline di nebbia.
Ma questa non è l’unica giustificazione plausibile della riduzione dell’incidenza delle nebbie.

1 commento
Ma, la presenza delle polveri fini che tanto inquietano in Val Padana, non costituisce il nucleo di condensazione! Inoltre nel secolo XIX le nebbie erano “endemiche” già allora. Si bruciavano legna e carbone, ma altri inquinanti erano scarsi. Oppure no? Grazie.