C’è un virus brasiliano che sfida i microbiologi

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C’è un virus brasiliano che sfida i microbiologi

Scoperta in un lago artificiale brasiliano, una nuova specie Yaravirus brasilensis che infetta le amebe ed è geneticamente distante da ogni altro virus dello stesso tipo. Gli studiosi sono ancora incerti se classificarlo come un rappresentante di ridotte dimensioni del gruppo dei virus giganti o come appartenente a un gruppo a sé stante
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Prende il nome da Yara, una divinità delle acque della mitologia brasiliana, il virus che sfida le attuali conoscenze dei microbiologi: Yaravirus brasilensis possiede infatti un corredo genomico che per il 90 per cento non è riconducibile a quelli di virus simili catalogati finora. Lo rivelano Paulo V. M. Boratto Universidade Federal de Minas Gerais di Belo Horizonte, in Brasile, e colleghi di una collaborazione internazionale, in un articolo pubblicato sul sito di pre-stampa bioRxiv.

Il virus è stato scoperto nel lago di Pampulha, un bacino artificiale nella città brasiliana di Belo Horizonte, e infetta le amebe. Si tratta di un virus a DNA che conta quasi 45.000 coppie di basi (le “lettere”, di soli quattro tipi, che costituiscono l’alfabeto della vita). Ma diversamente da quanto si osserva con altre specie virali che infettano le amebe, le particelle di Yaravirus, con i loro 80 nanometri di diametro, non hanno dimensioni particolarmente grandi, né un genoma complesso: in pratica, contengono geni che per la maggior parte non sono mai stati descritti prima.

Gli autori sono giunti a questa conclusione dal confronto con una database di circa 8500 sequenze di genomi di virus che vivono in ambienti naturali. Risultato: solo sei geni di Yaravirus avevano una somiglianza con altri descritti in precedenza: in altre parole, non si possono stabilire legami di parentela genetica con altri virus.

Inoltre, l’analisi del proteoma, cioè del corredo di proteine del virus, ha rivelato che il DNA di Yaravirus codifica per 74 proteine complessivamente. Di queste, 26 sono le proteine che costituiscono il capside, l’involucro virale che contiene il materiale genetico, e anche in questo caso la distanza con gli altri tipi di virus è notevole.

Gli autori stanno perciò cercando di capire come inquadrare Yaravirus dal punto di vista filogenetico, soprattutto in relazione ai grandi virus nucleo-citoplasmatici a DNA, i cosiddetti virus giganti, che infettano le amebe. “Molto dei virus che infettano le amebe sono stati classificati in diversi gruppi sulle base delle caratteristiche comuni”, scrivono gli autori nell’articolo. “Yaravirus è potrebbe essere il primo rappresentante di una nuova categoria di virus che infettano il genere Acanthamoeba al di fuori del gruppo dei grandi virus nucleo-citoplasmatici a DNA oppure, in uno scenario evolutivo alternativo, si potrebbe trattare di un virus di dimensioni estremamente ridotte all’interno di questo gruppo”.

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