2020: raggiunto, nell’Artico, il secondo più basso livello di ghiaccio marino di sempre

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2020: raggiunto, nell’Artico, il secondo più basso livello di ghiaccio marino di sempre

Greenpeace: proteggere almeno il 30% degli oceani entro il 2030 anche per far fronte alla crisi climatica
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Il National Snow and Ice Data Centre Usa (Nsidc) ha annunciato che «Il 15 settembre, il ghiaccio marino artico ha probabilmente raggiunto la sua estensione minima annuale di 3,74 milioni di chilometri quadrati». L’estensione minima del ghiaccio è la seconda più bassa nei dati satellitari di raccolti negli ultimi 42 anni e rafforza la tendenza al calo a lungo termine dell’estensione del ghiaccio artico.

L’Nsidc ricorda che «L’estensione del ghiaccio marino inizierà ora il suo aumento stagionale durante l’autunno e l’inverno. In Antartide, l’estensione del ghiaccio marino è ora ben al di sopra della media e all’interno della gamma delle dieci maggiori estensioni di ghiaccio mai registrate, sottolineando la sua elevata variabilità di anno in anno. Il massimo annuale per il ghiaccio marino antartico si verifica in genere alla fine di settembre o all’inizio di ottobre».

L’Nsidc  chiarisce che quello odierno  «E’ un annuncio preliminare. Il cambiamento dei venti o lo scioglimento di fine stagione potrebbero ancora ridurre l’estensione del ghiaccio artico, come accaduto nel 2005 e nel 2010. Gli scienziati dell’Nsicc pubblicheranno un’analisi completa della stagione di scioglimento dell’Artico e discuteranno della crescita del ghiaccio marino invernale antartico, all’inizio di ottobre».

Rispetto al minimo record del 2012, l’estensione minima quest’anno presenta più ghiaccio nel Mare di Beaufort, ma un po’ meno ghiaccio nelle regioni di Laptev e del Mare della Groenlandia orientale. «L’estensione minima è stata raggiunta un giorno dopo la data minima mediana 1981-2010 del 14 settembre – spiegano i ricercatori statunitensi – L’intervallo interquartile di date minime va dall’11 settembre al 19 settembre. Le 14 estensioni più basse nell’era satellitare si sono verificate tutte negli ultimi 14 anni».

Laura Meller della campagna Oceani di Greenpeace Nordic, attualmente a bordo della nave Arctic Sunrise, impegnata in una spedizione proprio tra i ghiacci marini dell’Artico, evidenzia che «La rapida scomparsa dei ghiacci marini è un chiaro segnale di quanto il nostro Pianeta sia in pericolo. Con lo scioglimento dell’Artico, l’oceano assorbe più calore e tutti noi diventiamo più esposti agli effetti devastanti dell’emergenza climatica. La calotta artica è un oceano ghiacciato che ha urgente bisogno di protezione e i leader mondiali devono comprendere il ruolo degli oceani nell’affrontare la crisi climatica. Oceani sani sono cruciali per alcune delle popolazioni più emarginate del mondo, che subiscono l’impatto della distruzione degli ecosistemi marini e dei cambiamenti climatici. Dobbiamo cambiare subito il nostro modo di prenderci cura l’uno dell’altro e del nostro Pianeta. Dobbiamo proteggere almeno il 30% dei nostri oceani entro il 2030 anche per far fronte alla crisi climatica».

La nave di Greenpeace Arctic Sunrise – con a bordo un equipaggio di scienziati e attivisti – è in questo momento nell’Artico per documentare il livello minimo del ghiaccio marino e studiare la vita marina della regione. La spedizione in corso coincide con il Summit delle Nazioni Unite sulla Biodiversità, durante il quale la protezione dell’ambiente marino dovrebbe essere al centro dei colloqui sulla tutela della biodiversità.

L’organizzazione ambientalista  ricorda che «Oceani sani contribuiscono a ridurre gli impatti della crisi climatica, tenendo il carbonio al di fuori dell’atmosfera in modo sicuro. Proteggendo almeno il 30% degli oceani con una rete di santuari, gli ecosistemi marini possono diventare più resilienti e resistere meglio ai rapidi cambiamenti climatici. Gli scienziati hanno identificato l’Artico come una delle aree prioritarie che necessitano di protezione come parte di una rete globale di santuari oceanici, data la sua vitale importanza per la stabilità del clima».

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