Ecco cos’è l’effetto albedo e perché può far diminuire le temperature se c’è neve al suolo

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Ecco cos’è l’effetto albedo e perché può far diminuire le temperature se c’è neve al suolo

Ecco spiegato perché in alcune zone alpine e appenniniche, specie negli altopiani, si registrano temperature anche di oltre 20°C sotto lo zero

Nella giornata del 16 gennaio 2021 sono state registrare temperature molto basse in Appennino, con punte di -21.6°C nella zona del Pian Grande di Castelluccio di Norcia (PG), un altopiano appenninico che da 20 giorni era ricoperto da una grande quantità di neve. Questa presenza di neve, deve essere tenuta in considerazione per le temperature insieme all’albedo, ma cos’è?

Viene definito albedo la capacità di una qualsiasi superficie di riflettere le radiazioni solari. Ciò dipende dalla tipologia della superficie e dal colore di essa, che può andare dal bianco, capace di riflettere totalmente le radiazioni (anche se in natura non esiste qualcosa del tutto bianca), al nero, capace di assorbire per intero le radiazioni (anche in questo caso le superfici che riescono a fare ciò sono “solo” i buchi neri). Da ciò, si può dedurre come l’albedo sia uno dei fattori importanti che entrano in gioco nel bilancio radiativo della Terra, cioè quel bilancio tra assorbimento e rilascio di calore che avviene tra la Terra e le radiazioni solari.

Da quello che è stato appena detto, si evince che la neve, o le stesse nuvole, hanno un potere riflettente i raggi solari molto elevato. Infatti, l’albedo risulta massimo nelle regioni polari, dove troviamo grande quantità di ghiaccio e neve ma anche di nubi. Altri picchi di albedo li troviamo nelle regioni tropicali e sub-tropicali, dove abbiamo una grande presenza di nubi convettive che svolgono un lavoro riflettente anch’esse elevato. Contrariamente i minimi di albedo li troviamo nelle zone tropicali, dove la presenza di nubi è molto scarsa, e sugli oceani, i quali, ovviamente in assenza di nubi, hanno un bassissimo potere riflettente e quindi un basso valore di albedo.

http://www.meteosystem.com/wlip/castelluccio/

Questo fa comprendere, chiaramente che, se una superficie è capace di riflettere maggiormente le radiazioni solari, comporterà un minore assorbimento del calore e quindi un abbassamento di temperature. Non a caso, le zone geografiche con un’alta percentuale di albedo, coincidono con zone fredde della Terra, come appunto i Poli, dove l’accoppiata neve e nubi, come scritto precedentemente, porta ad avere i picchi più elevati di albedo registrati.

Quindi, a questo punto, è normale aspettarsi che, nelle regioni italiane in cui è caduta la neve, anche in pianura, troviamo un innalzamento di valori di albedo, che comportano un ulteriore abbassamento delle temperature, arrivando a scendere anche sotto lo zero. Di conseguenza, nelle zone dove ha nevicato, sono state rilevate temperature massime nettamente inferiori rispetto a dove la neve non è giunta. Questo è un esempio tipico quindi di come l’albedo, in questo caso italiano con la formazione della neve, possa incidere sulle temperature locali portando a differenze evidenti anche zone limitrofe, ma dove la neve, e quindi l’albedo, hanno inciso di meno.

Nella zona di Castelluccio di Norcia poi, nel pian grande, che è parte di un altopiano appenninico posto tra 1250 e 1400 metri, un altro fattore importante, che va ad aumentare l’effetto albedo, è stata l’assenza di vento che, in molti casi, fa confluire masse d’aria più calde della temperatura che si rileva sul piano, sopra lo strato di neve, andando a “disturbare” l’irraggiamento termico, la perdita di calore, che avviene in caso di cielo sereno dagli strati più bassi dell’atmosfera verso lo spazio

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