La perdita globale di ghiaccio sta aumentando a un ritmo impressionante

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La perdita globale di ghiaccio sta aumentando a un ritmo impressionante

Le calotte glaciali stanno fondendo come previsto dai peggiori scenari di riscaldamento climatico, perse 28 trilioni di tonnellate di ghiaccio tra il 1994 e il 2017
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Secondo lo studio “Earth’s ice imbalance”, pubblicato su The Cryosphere da un teanm di ricercatori britannici, «La velocità con cui il ghiaccio sta scomparendo in tutto il pianeta sta accelerando» e, tra il 1994 e il 2017, la Terra ha perso 28 trilioni di tonnellate di ghiaccio, equivalente a una lastra di ghiaccio di 100 metri di spessore che ricopre l’intero Regno Unito.

Lo studio è stato il primo a condurre un’indagine sulla perdita di ghiaccio globale utilizzando i dati satellitari e gli scienziati guidati da Thomas Slater, del Centre for Polar Observation and Modelling della School of Earth and Environment dell’università di Leeds, hanno scoperto che «Il tasso di perdita di ghiaccio dalla Terra è aumentato notevolmente negli ultimi tre decenni, da 0,8 trilioni di tonnellate all’anno negli anni ’90 a 1,3 trilioni di tonnellate all’anno entro il 2017». Poco più della metà (58%) della perdita di ghiaccio proveniva dall’emisfero settentrionale e il resto (42%) dall’emisfero meridionale.

E la fusione dei ghiacci in tutto il mondo fa innalzare il livello del mare, aumentando il rischio di inondazioni per le comunità costiere e minacciando di spazzare via gli habitat naturali da cui dipende la fauna selvatica.

Finanziato dal  Natural Environment Research Council britrannico, lo studio dimostra che, «Nel complesso, c’è stato un aumento del 65% del tasso di perdita di ghiaccio durante il sondaggio di 23 anni. Ciò è stato determinato principalmente dal forte aumento delle perdite dalle calotte polari in Antartide e Groenlandia».

Slater sottolinea che «Sebbene ogni regione che abbiamo studiato abbia perso del ghiaccio, le perdite dalle calotte glaciali dell’Antartico e della Groenlandia hanno accelerato di più. Le calotte glaciali stanno ora seguendo gli scenari di riscaldamento climatico peggiori stabiliti dall’Intergovernmental Panel on Climate Change. L’innalzamento del livello del mare a questa scala avrà impatti molto gravi sulle comunità costiere in questo secolo. Negli ultimi tre decenni c’è stato un enorme sforzo internazionale per capire cosa sta succedendo ai singoli componenti nel sistema del ghiaccio terrestre, che è stato rivoluzionato dai satelliti che ci consentono di monitorare regolarmente le vaste e inospitali regioni dove si trova il ghiaccio. Il nostro studio è il primo a combinare questi sforzi e osservare tutto il ghiaccio che si sta perdendo dall’intero pianeta».

L’indagine ha riguardato 215.000 ghiacciai di montagna sparsi in tutto il pianeta, le calotte polari in Groenlandia e in Antartide, le banchise di ghiaccio che galleggiano intorno all’Antartide e il ghiaccio marino alla deriva nell’Artico e nell’Oceano Meridionale.

I ricercatori confermano che «L’aumento delle temperature atmosferiche è stato il principale motore del declino del ghiaccio marino artico e dei ghiacciai di montagna in tutto il mondo, mentre l’aumento delle temperature oceaniche ha aumentato la fusione della calotta glaciale antartica. Per la calotta glaciale della Groenlandia e le piattaforme glaciali antartiche, le perdite di ghiaccio sono state innescate da una combinazione di temperature oceaniche e atmosferiche in aumento».

Durante il periodo di indagine, ogni tipo di aree glaciali ha perso ghiaccio, ma le perdite maggiori sono state quelle del ghiaccio marino artico (7,6 trilioni di tonnellate) e dalle banchise glaciali antartiche (6,5 trilioni di tonnellate).

Un’autrice dello studio, Isobel Lawrence, del Centre for Polar Observation and Modelling di Leeds, ha ricordato che «La perdita di ghiaccio marino non contribuisce direttamente all’innalzamento del livello del mare, ma ha un’influenza indiretta. Uno dei ruoli chiave del ghiaccio marino artico è quello di riflettere la radiazione solare nello spazio, il che aiuta a mantenere fresco l’Artico. Man mano che il ghiaccio marino si restringe, più energia solare viene assorbita dagli oceani e dall’atmosfera, facendo sì che l’Artico si riscaldi più velocemente che in qualsiasi altra parte del pianeta. Questo non solo accelera la fusione del ghiaccio marino, ma sta anche esacerbando la fusione dei ghiacciai e delle calotte glaciali che provoca l’innalzamento del livello del mare».

La metà di tutte le perdite sono state causate dal ghiaccio sulla terraferma, inclusi 6,1 trilioni di tonnellate dai ghiacciai di montagna, 3,8 trilioni di tonnellate dalla calotta glaciale della Groenlandia e 2,5 trilioni di tonnellate dalla calotta glaciale antartica. Queste perdite hanno fatto innalzare il livello globale del mare di 35 millimetri e i ricercatori sottolineano che «Si stima che per ogni centimetro di innalzamento del livello del mare, circa un milione di persone rischia di essere sfollato dalle terre a bassa elevazione».

Nonostante immagazzinino solo l’1% del volume totale di ghiaccio della Terra, durante il periodo di studio i ghiacciai hanno contribuito a quasi un quarto delle perdite di ghiaccio globali, con tutte le regioni glaciali del mondo che hanno perso ghiaccio.

Un’altra autrice dello studio, Inès Otosaka, anche lei del Centre for Polar Observation and Modelling di Leeds, conclude: «Oltre a contribuire all’innalzamento medio globale del livello del mare, i ghiacciai montani sono anche fondamentali come risorsa di acqua dolce per le comunità locali. Il ritiro dei ghiacciai in tutto il mondo è quindi di importanza cruciale a livello sia locale che globale».

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