La tempesta magnetica del 25 agosto 2018, la più forte del 24esimo ciclo solare

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La tempesta magnetica del 25 agosto 2018, la più forte del 24esimo ciclo solare

La tempesta magnetica del 25 agosto 2018, la più forte del 24esimo ciclo solare

Il numero di tempeste magnetiche che si sono presentate durante questo ciclo è risultato piuttosto basso. Tra queste però si è osservata una tempesta particolarmente energetica, quella del 25 agosto 2018 avvenuta in condizioni di minimo solare, che è risultata essere tra le più forti del passato ciclo solare.
tratto da INGVAMBIENTE

ll ciclo solare 24, terminato a cavallo del 2019 e 2020, è stato un anno con una attività solare piuttosto contenuta se confrontato con i cicli precedenti.

Il numero di tempeste magnetiche che si sono presentate durante questo ciclo è risultato piuttosto basso. Tra queste però si è osservata una tempesta particolarmente energetica, quella del 25 agosto 2018 avvenuta in condizioni di minimo solare, che è risultata essere tra le più forti del passato ciclo solare.

La tempesta è stata studiata da un team internazionale a guida INGV integrando misure da satellite (satellite cinese CSES e Swarm dell’ESA), con osservazioni da strumentazione a terra e l’utilizzo di tecniche multistrumentali ha permesso di scoprire un effetto inatteso.

Durante una tempesta magnetica si osserva una intensificazione della corrente elettrica che scorre nella ionosfera a latitudini equatoriali, corrente nota come elettrogetto equatoriale. Il risultato sorprendente osservato nell’ambito dello studio è che questo fenomeno non si è verificato. Al suo posto è stata invece osservata una diminuzione di questa corrente, tale da addirittura invertirne il verso.Questo fenomeno eccezionale è particolarmente significativo poiché è legato alla vicinanza del Brasile ad una struttura particolare del campo magnetico del nostro pianeta, la cosiddetta “Anomalia Magnetica del Sud Atlantico” (in figura).

Qui si osservano valori di intensità del campo molto inferiori rispetto ai valori che ci aspetteremmo se il campo magnetico fosse generato da un dipolo magnetico rendendo l’area equatoriale una zona di particolare interesse. Questo fenomeno non è stato completamente spiegato dalla comunità scientifica, pur rimanendo di enorme interesse poiché rappresenta la maggiore fonte di rischio per l’affidabilità dei sistemi di posizionamento satellitare.I risultati di questo studio, che aggiungono un tassello importante per la comprensione di questo importante fenomeno, sono stati recentemente pubblicati sulla prestigiosa rivista americana Journal of Geophysical Research (https://buff.ly/2MUzZEz). Il lavoro è il frutto di una collaborazione maturata in seno al progetto LIMADOU Scienza finanziato dall’Agenzia Spaziale Italiana (ASI).

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